Pubblicato il 19/05/2012, 12:00 | Scritto da La Redazione

LA RAI CHIUDE LO SHOW DEL TRIO MEDUSA

LA RAI CHIUDE LO SHOW DEL TRIO MEDUSA
Dopo la seconda puntata Rai Due ha deciso di bloccare “Italia Coast2Coast” per mancanza di ascolti. Il Mattino, pagina 21, di Luciano Giannini Pochi spettatori, Raidue chiude «Italia coast 2 coast» Dati senza possibilità di scampo: 821 mila spettatori all’esordio, il 10 maggio, con il 3.19 di share. Peggio ancora l’altro ieri: 693.000, con percentuale […]

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Dopo la seconda puntata Rai Due ha deciso di bloccare “Italia Coast2Coast” per mancanza di ascolti.

Il Mattino, pagina 21, di Luciano Giannini

Pochi spettatori, Raidue chiude «Italia coast 2 coast»

Dati senza possibilità di scampo: 821 mila spettatori all’esordio, il 10 maggio, con il 3.19 di share. Peggio ancora l’altro ieri: 693.000, con percentuale d’ascolto del 2.78. Così, dopo solo due puntate ne erano previste quattro la direzione Intrattenimento e la rete hanno deciso di chiudere «Italia coast2coast», lo show di Raidue con il Trio Medusa e Laura Barriales, dedicato ai fenomeni delle tv locali e a quelli del web, in onda il giovedì dall’Auditorium Rai di Napoli.

Il programma, coprodotto con Ballandi, segue il destino di un altro recente flop di Viale Mazzini, «Punto su di te», con Lippi e la Isoardi, altra prima serata, stavolta di Raiuno, il mercoledì, ennesimo format che mescolava gente comune a caccia di fama con i soliti «morti di fama». Si tratta di due insuccessi pesanti, che rendono fallimentare quest’ inizio di primavera Rai. Viale Mazzini, però, rinuncia ai nove milioni di spettatori conquistati da Fazio e Saviano un anno e mezzo fa sulla terza rete con «Vieni via con me» costringendoli a emigrare su La7, dove, comunque, tra lunedì e mercoledì scorsi, i due hanno strappato oltre il 12% di share e tre milioni di audience.

«Italia coast2coast» è anche il peggior risultato messo a segno da un programma in onda dall’Auditorium di Napoli, ma non certo per colpa del suo centro di produzione tv, che ha garantito i soliti eccellenti livelli di qualità professionale. È il programma a essere irrimediabilmente brutto. Tanto da richiamare l’attenzione solo di un ristretto pubblico di ultrasessantacinquenni ed evocare nostalgicamente la freschezza della Gialappa’s e del suo «Mai dire tv».