Pubblicato il 12/05/2012, 16:03 | Scritto da La Redazione

ENZO MICCIO: «ALLA BASE DELLO STILE? IL PORTAMENTO!»

ENZO MICCIO: «ALLA BASE DELLO STILE? IL PORTAMENTO!»
Ogni mercoledì in prima serata su Real Time “Ma come ti vesti?!”, format dedicato al look e allo stile condotto da Carla Gozzi e Enzo Miccio, che ha confidato a TVZOOM le novità di questa sesta edizione. Il kitsch è una corazza: mai indossarla in una circostanza elegante, si finirebbe per annegare. Sì, perché se […]

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Ogni mercoledì in prima serata su Real Time “Ma come ti vesti?!”, format dedicato al look e allo stile condotto da Carla Gozzi e Enzo Miccio, che ha confidato a TVZOOM le novità di questa sesta edizione.

Il kitsch è una corazza: mai indossarla in una circostanza elegante, si finirebbe per annegare. Sì, perché se l’abito fa il monaco, Enzo Miccio può essere considerato il sacerdote del look, quello capace di elevare il monaco a un alto rango dell’accettazione sociale con precisione religiosa. Senza sforare il budget di 1500 euro per tre look, accessori compresi, trucco e parrucco, come si dice. Non male, in tempi di austerity. Questo, in soldoni, è la base di Ma come ti vesti?!, prodotto da Magnolia, giunto alla sesta edizione, ogni mercoledì su Real Time in prima serata. I concorrenti spiazzeranno gli orizzonti di attesa del proprio modo di vestire accettando i suggerimenti di Miccio e di Carla Gozzi.

Enzo, Ma come ti vesti?! si conferma un cult: quali saranno le novità di questa sesta edizione?
«Il format ormai è collaudato e viaggia su binari conosciuti e vincenti. Non abbiamo abbandonato i must delle scorse edizioni: ovvero la triade bidoni-shopping-svelamento. I bidoni, per chi non lo sapesse, rappresentano il luogo metaforico ove buttare i capi che hanno cessato di vivere, di essere utili al look dei concorrenti. Quest’anno però abbiamo posto l’accento sul bidone “rosa”, ovvero i capi che non verranno buttati, ma saranno riutilizzati, reinventati sotto un nuovo aspetto.Attingendo da lì, si potrà trasformare un capo, abbinarlo in modo diverso, ripensandolo completamente. 
E poi, in questa nuova edizione cambieranno le età delle concorrenti: non più solo giovanissime, avremo anche una vispa nonna ultraottantenne che abbiamo selezionato e che si è mostrata adattissima al programma. Saremo più trasversali».
Ripensare gli abiti smessi sotto una nuova luce può essere un modo per risparmiare, in tempi di crisi…
«L’occhio alla spesa è sempre stato alla base della trasmissione. Con il budget a disposizione le concorrenti dovranno per forza evitare le grandi firme o gli abiti su misura, rivolgendosi al già pronto, evitando l’alta moda. Questo perché il buon gusto deve presiedere sempre a ogni scelta. Non è necessario spendere un capitale per avere uno stile».
A proposito di buon gusto: che cosa, quest’anno, è proprio “out”?
«La vita bassa. Da evitare a ogni costo. E anche il french manicure. E poi, ricordarsi sempre di guardarsi allo specchio, di soppesare la propria silhouette: mai osare laddove il corpo non lo consente!».
E che cosa invece caratterizzerà questa stagione?
«L’abbinamento dei colori, anche molto forti. Penso all’arancio con il fucsia, al giallo col turchese, al rosso col verde. Tonalità accese. Tornerà di moda la stampa, specie quella floreale. E poi le collane, gli accessori, l’eco-rettile, la sciarpa leggera, di lino o di seta, anche d’estate. La gonna a matita. Lo stile un po’ charleston, i bustini da pin-up anni ’50».
Meno mezzi economici significa più sobrietà?
«Significa più oculatezza nello scegliere e nell’osare. Poi, quel che conta davvero, è il portamento. Il portamento è il segreto per sfoggiare al meglio il proprio look. C’è da puntualizzare un aspetto: da diverso tempo le passerelle di moda non dettano più un unico trend di riferimento. Ciò è un vantaggio: esiste la possibilità di creare abbinamenti a seconda delle proprie inclinazione e del proprio modo di essere, senza un’uniformità indicata da un unico stile».
Sono sempre rimasto colpito dal significato multiforme della parola “stile”. Basta un dettaglio, un piccolo orpello, per distinguersi in modo elegante dal banale dozzinale. C’è un segreto per forgiare un proprio stile?
«Oltre a quanto già detto, io punterei molto nella scelta degli accessori. L’accessorio è ciò che distingue».
Se dovesse indicare una diva del momento che incarna al meglio il suo ideale di donna con stile?
«Direi Scarlett Johansson: equilibrata e perfetta nei dettagli».
Quest’anno andranno di moda i colori sgargianti. Da conduttore anche di Wedding Planner, format dedicato alla scelta degli abiti nuziali, che ci può dire delle novelle sposine?
«Ah, quella è tutta un’altra faccenda. Nei matrimoni, continua a prevalere la tradizione. La sposa vuol vestirsi di bianco, e l’abito deve essere il più classico possibile. Torna il pizzo, lo strascico, tutto l’armamentario tradizionale. Il romanticismo batte il minimalismo senza appello». 
Il matrimonio fa ancora sognare le donne?
«Certo, il matrimonio è il sogno, è l’aspirazione convogliata in un’unica giornata. Le donne vogliono osare, sanno che le nozze rappresentano un evento unico. E vogliono essere all’altezza. Piuttosto rimandano la data, se non possono permettersi ciò che vogliono, ma non rinunciano alla classicità. Specie nei piccoli paesi».
A quale latitudine il matrimonio è considerato ancora un grande evento?
«Soprattutto nel sud Italia. Lì, l’evento, coinvolge in grande stile anche le famiglie, gli invitati ne fanno parte a tutto tondo. Perciò, il minimalismo non convince nemmeno i parenti».
E pensando ai progetti personali di Enzo Miccio, il futuro riserva qualche sorpresa?
«A breve condurrò anche Wedding Night, una rubrica in cui verranno dispensate pillole con consigli alle future spose. E poi ripartirà in autunno Shopping Night, direttamente dalla Rinascente di Milano, un programma registrato di notte. In pratica non dormirò».
 
Gabriele Gambini
 
(Nella foto Enzo Miccio)