Pubblicato il 09/05/2012, 17:03 | Scritto da La Redazione

CARLO VERDONE: «VI RACCONTO LA MIA “CENERENTOLA”»

CARLO VERDONE: «VI RACCONTO LA MIA “CENERENTOLA”»
Intervistato da TVZOOM, il regista e attore romano ha svelato in anteprima alcuni dettagli di “Cenerentola – Una favola in diretta”, evento in mondovisione tratto dall’opera di Gioachino Rossini, trasmesso da Rai Uno il 3 e 4 giugno, girato a Torino con la collaborazione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Cenerentola perde la scarpetta, ma la […]

Intervistato da TVZOOM, il regista e attore romano ha svelato in anteprima alcuni dettagli di “Cenerentola – Una favola in diretta”, evento in mondovisione tratto dall’opera di Gioachino Rossini, trasmesso da Rai Uno il 3 e 4 giugno, girato a Torino con la collaborazione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Cenerentola perde la scarpetta, ma la Rai non vuol perdere il treno della tv di qualità. «Vorrei che le forze politiche facessero quello che per tanti anni non hanno fatto: garantire alla Rai le risorse certe che hanno tutte le tv pubbliche europee. Sul canone abbiamo un’evasione del 27%, ci sono 600 milioni di euro che non entrano nelle casse Rai e che potrebbero essere usati per finanziare tv di qualità, come l’evento Cenerentola», ha detto il direttore generale Paolo Garimberti a Milano, durante la presentazione di Cenerentola – Una favola in diretta, tratto dall’opera di Gioachino Rossini, trasmesso in mondovisione da Rai Uno in prima serata il 3 e 4 giugno.

Un’opera monumentale, prodotta da Andrea Andermann, ambientata nelle più prestigiose località della Torino Sabauda, vedrà coinvolti 120 uomini, 7 telecamere per ogni location esterna, con alternanza di scene girate in ambienti reali trattati scenograficamente e momenti di animazione. L’orchestra sinfonica nazionale della Rai accompagnerà lo svolgimento dell’opera e a Carlo Verdone verrà affidata la regia. Il regista e attore romano ha confidato a TVZOOM il suo entusiasmo nell’aver accettato di dirigere le riprese «Dopo notti insonni di dubbi e travaglio».
Carlo, la scelta è caduta subito su di lei per la regia: come ha reagito?
«All’inizio non me la sentivo di accettare. Vengo da due anni di lavoro frenetico, il film Posti in piedi in paradiso, la scrittura del libro La casa sopra i portici. (Bompiani).Ti confesso che stavo pensando di andarmene in vacanza. Ne ho parlato in famiglia, sono stati proprio i miei familiari a convincermi. “Occasioni come questa vanno colte al volo”, mi hanno ripetuto. Questa è la mia seconda regia lirica. Alla fine ho accettato e sono contento».
A quando risale la sua prima esperienza di regia lirica?
«Al 1992, con Il barbiere di Siviglia. Con Cenerentola posso riprendere a coltivare in prima persona il mio amore per Rossini. Io amo il rock, il blues, ma a casa mia la musica classica e l’opera non sono mai state trascurate. E poi, un lavoro di questo tipo mi permette di tralasciare per qualche mese la scrittura cinematografica. Io amo il cinema, ci metto sempre tanta passione nel farlo. Però questa occasione mi consente di stare un po’ lontano da quell’ambiente, da Roma stessa, e trovare un nuovo stimolo creativo».
Carlo Verdone crede nelle favole?
«La favola è il sogno, è il traguardo irraggiungibile del cuore. Cenerentola poi, è il sogno nel sogno, è il trionfo della bontà. Rappresentarla in mondovisione sarà una bella sfida».
Come imposterà la regia?
«Innanzitutto la mia regia sarà all’insegna dell’assoluto rispetto dello spirito rossiniano. Non riattualizzerò nulla, non modificherò di una virgola l’idea di base. Cercherò dinamismo, coniugando gli aspetti da commedia, anche grotteschi, con lo spirito più intimo e favolistico. Cenerentola, in fondo, è un dramma giocoso. Lavorerò molto sulle maschere dei personaggi, esaltando la loro personalità, grazie anche allo scenario splendido delle ville sabaude di Torino».
Dirigere un’opera lirica in diretta non è come dirigere un film: è spaventato da questo?
«Sono carico di adrenalina. Per fortuna, sono affiancato dal direttore d’orchestra Gianluigi Gelmetti, che stimo moltissimo, e dal mio amico Ennio Guarnieri, direttore della fotografia: con lui ho lavorato in alcuni dei miei primi film, Un sacco bello e Borotalco. Sto sperimentando metodi di regia rapidi, dal taglio molto diverso rispetto a quanto sono abituato. Dirigere un film, in confronto, è facilissimo!».
Che cosa si aspetta da Cenerentola?
«Questa è tv di alta qualità. Mi aspetto che la popolarità del mio nome consenta al grande pubblico di avvicinarsi maggiormente all’opera lirica. Anche i non appassionati. E poi, produzioni come questa, anche grazie alla mondovisione, danno prestigio alla Rai e, di conseguenza, all’Italia. In un momento di declino come questo, ne abbiamo enorme bisogno».
 
Gabriele Gambini
(Nella foto Carlo Verdone)