Pubblicato il 29/04/2012, 15:05 | Scritto da La Redazione

“TITANIC”: ECCO COME SI METTE IN PIEDI E SI REALIZZA UNA FICTION DA 26 MILIONI DI EURO

“TITANIC”: ECCO COME SI METTE IN PIEDI E SI REALIZZA UNA FICTION DA 26 MILIONI DI EURO
{Summary}Per girare la fiction “Titanic. Nascita di una leggenda”, in onda su Rai Uno questa sera, è stata ricostruita solo una parte della nave. Il resto è stato ricreato al computer. Iralnda e Serbia i due set principali. Due le unità di regia utilizzate per le riprese.{/Summary} Quando il direttore di Raifiction, Fabrizio Del Noce, […]

{Summary}Per girare la fiction “Titanic. Nascita di una leggenda”, in onda su Rai Uno questa sera, è stata ricostruita solo una parte della nave. Il resto è stato ricreato al computer. Iralnda e Serbia i due set principali. Due le unità di regia utilizzate per le riprese.{/Summary}

Quando il direttore di Raifiction, Fabrizio Del Noce, ha proposto alla famiglia De Angelis di produrre sei puntate sulla costruzione del Titanic, la prima domanda è stata: dove ricostruire l’immenso cantiere navale Harland & Wolff, inaugurato nel lontano 1912 a Belfast? Una sfida titanica, è il caso di dire, visto che di quel cantiere oggi non resta più nulla, se non l’ufficio di progettazione e il bacino di carenaggio. La squadra aveva bisogno di un posto dove poter ricostruire una porzione del Titanic, un posto contornato di fabbriche e costruzioni industriali. «Abbiamo cercato in Irlanda, dove la storia è ambientata, ma non abbiamo trovato la location adatta – risponde Nicola De Angelis, uno dei produttori della serie Titanic. Nascita di una leggenda in onda su Rai Uno questa sera – Abbiamo allora proposto di valutare l’ipotesi di varie location dell’ex Jugoslavia, dove avevamo realizzato in passato alcune fiction e abbiamo individuato quella giusta in una fabbrica a Kragujevac, nel Sud della Serbia. Non abbiamo pensato di ricostruire l’intera nave, ma solo una sezione dello scafo, i primi 15 metri, il che ha permesso al team degli effetti speciali, composto da 45 persone, di ricreare la parte restante del transatlantico».

La produzione inizia in Serbia il 15 agosto 2011, con le scene della costruzione del Titanic: fornaci, acciaio, metalli, gruppi di lavoro, girando le prime sequenze attorno allo scafo della nave. «C’erano circa 100 persone in ogni ripresa – ricorda il regista irlandese Ciaran Donnelly – Martellavano, rivettavano, c’erano diversi elementi allo stesso tempo. C’erano cavalli, carrozze, rivetti ardenti che volavano, fornaci accese, fumo e sporcizia». I rivetti sono stati una parte fondamentale nella costruzione della nave poi affondata: non è stato facile per l’attore Branwell Donaghy, che ha vestito i panni del capo della squadra dei rivettatori, imparare un mestiere ormai estinto.  Prima di girare ha preso parte a un vero e proprio campo di addestramento. «I rivetti – ricorda l’attore – vengono letteralmente cotti riscaldati alla giusta temperatura e poi lanciati alla persona addetta ad afferrarli al volo. Poi vengono presi da un altro operaio e inseriti nel metallo. Quest’ultimo passaggio viene di solito eseguito dal capo della squadra. Non si trattava di un procedimento preciso, ma era comunque un lavoro di competenza e chi lo eseguiva doveva essere molto dedito al lavoro».

Il team creativo del Titanic non voleva ricostruire l’intera nave, lunga 889 piedi, ma ha preferito realizzare solo una sezione dello scafo a Krugujevac, cosa che ha permesso al team degli effetti speciali di ricreare il resto della nave in maniera digitale, in fase di post-produzione. Per molti degli attori coinvolti questa era la prima esperienza di lavoro con tecnologia a green screen, in cui sfondi bianchi rimpiazzano parte del set, in modo da poter aggiungere in un secondo momento immagini ricreate al computer.

Dopo quattro settimane a Krugujevac, l’intera produzione si è spostata nelle location intorno a Belgrado, dove lo stile vintage degli edifici ha consentito di poter girare senza che gli scenografi intervenissero per “invecchiarli”. Sia la National Bank che gli edifici del Parlamento utilizzati non avevano allarmi anti-incendio o ascensori che avrebbero potuto disturbare le riprese.  

Terminate le riprese in Serbia nel settembre 2011, trasportando telecamere, costumi e attori, la produzione è passata a Dublino, in Irlanda. «Lì la serie comincia a prendere un sapore diverso – ricorda l’altro produttore Paul Myler – Abbiamo cominciato a girare con una seconda unità, ma non nel senso tradizionale: solitamente infatti le seconde unità si concentrano sulle piccole cose, come i cavalli al galoppo, la sequenza del titolo, le inquadrature di ambientazione. Questa invece era una seconda unità che affiancava in tutto e per tutto la prima unità. È stata una vera e propria sfida, riuscire a coordinare due unità nello stesso tempo. Si possono aggiungere infatti telecamere, componenti della troupe, un secondo regista, ma non si può dividere il cast».

In Irlanda la troupe ha avuto l’accesso alla storica fabbrica della Guinness, un’istituzione a Dublino, che raramente concede i suoi spazi. «Alla Guinness sono stati molto gentili  – racconta lo scenografo Tom Conroy – Solitamente non permettono a nessuna troupe di girare lì, ma per noi hanno fatto un’eccezione». Molte delle scene relative all’alta borghesia della fiction sono state invece girate in vecchie case di campagna. «Siamo stati molto ambiziosi con questo progetto – conclude il produttore Paul Myler – Ma il risultato è uno spettacolo».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto una scena della fiction)