Pubblicato il 23/04/2012, 09:24 | Scritto da La Redazione

VICTORIA CABELLO: «SPERO DI ESSERE RICONFERMATA»

VICTORIA CABELLO: «SPERO DI ESSERE RICONFERMATA»
In un’intervista al “Corriere della sera”, la conduttrice di “Quelli ceh il calcio” fa un bilancio dopo il primo anno su Rai Due. Corriere della sera, pagina 35, di Chiara Maffioletti Cabello e il primo anno in Rai: «Mi sento una Stramaccioni» I buoni risultati del dopo Ventura e l’incertezza per il futuro. La conduttrice […]

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In un’intervista al “Corriere della sera”, la conduttrice di “Quelli ceh il calcio” fa un bilancio dopo il primo anno su Rai Due.

Corriere della sera, pagina 35, di Chiara Maffioletti

Cabello e il primo anno in Rai: «Mi sento una Stramaccioni»

I buoni risultati del dopo Ventura e l’incertezza per il futuro. La conduttrice di «Quelli che il calcio» sogna la riconferma.

Il suo arrivo in Rai non era stato esattamente tranquillo. In una manciata di ore Victoria Cabello aveva dovuto decidere se lasciare La7 e prendere la guida di «Quelli che il calcio», rimasto orfano all’improvviso di una Simona Ventura migrante su Sky. Nemmeno un anno dopo, quando la sua prima stagione del programma sta per finire, lei sembra quasi un’altra persona. Felice, soddisfatta e perdutamente innamorata del suo Silvano, un cocker bianco di sei mesi «che mi ha cambiato la vita». Un amore pienamente ricambiato visto come lui le trotterella dietro quando si sposta da una stanza all’altra dell’ufficio che ha affittato per lavorare con il suo gruppo di (giovani) autori alla trasmissione.

Ma perché non rimanere negli studi della Rai? «Meditavo da tempo di trovare uno spazio mio. Dopo i primi mesi in Rai di “avvicinamento”, a dicembre mi sono trasferita in questo posto che affitto a mie spese. Sono molto felice: da allora mi sembra di ottimizzare meglio i tempi. Siamo tutti più efficienti». È contenta di aver portato al programma un pubblico «nuovo, più giovane. Un pubblico ricettivo, che ha voglia di ascoltare Fo o Marina Abramovic la domenica pomeriggio piuttosto che guardare quattro che ballano in mutande». È stata sua la scelta di eliminare le vallette, le schedine? «Sì. C’è stato un cambio evidente del Paese e quindi è giusto che siano sparite. Finalmente. Ho voluto dare un colpo di spugna. Senza giudizi di merito, si tratta di un altro linguaggio che ho cercato di dare a “Quelli che il calcio” e gli ascolti ci dicono che stiamo facendo bene».

Le difficoltà in Rai sono state a livello organizzativo: «In azienda ci sono persone validissime, che si ammazzano di lavoro. Ma purtroppo ce ne sono anche altre che lo fanno decisamente meno». Ma anche se queste figure si notano in fretta, la conduttrice dice sconsolata che «non ci si può fare veramente niente. Il punto è che per ogni cosa devi fare riferimento a qualcuno che a sua volta deve fare riferimento a qualcun’altro. Vengo da tv molto più snelle. Nel mio piccolo vorrei riuscire a cambiare un po’ le cose. Vorrei cercare di far appassionare al programma tutti quelli che ci lavorano, trasmettere in tutti la voglia di arrivare al risultato». Ormai parla come un allenatore… Ride: «È vero, mi identifico molto nel ruolo dell’allenatore: che le cose vadano bene o male, è sempre responsabilità sua. Vorrei essere Conte o Allegri… ma in questo momento mi sento Stramaccioni, il giovane allenatore dell’Inter arrivato dalla Primavera: tutti che cercano di capire se è davvero bravo o ha fortuna». Lei come loro deve «preparare la scaletta che è un po’ come lo schema, capire che formazione fare, chi mettere in attacco, chi in difesa». Della squadra promuove tutti: Trio Medusa, Caputi, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani e Marcello Cesena. Ammette: «Adesso mi sto divertendo. All’inizio non avevo chiaro cosa stavo facendo. Ero piena di incognite. Pensavo a cosa significava prendere il posto della Ventura, cambiare rete. Poi mi ci sono applicata, ci ho messo molto la testa e a dicembre c’è stata la svolta. Ho mollato le zavorre e ho trovato il tono giusto: prima era come quando sei in un posto e senti di aver sbagliato vestito». È confermata per la prossima stagione? «Il mio contratto è di due armi, io con la mente sono già proiettata sulla prossima stagione anche perché capitalizzerei il lavoro fatto fino a ora. Dalla Rai ufficialmente non mi hanno ancora detto nulla, ma so che funziona così».

Si era definita un «salmone» per essere arrivata in Rai quando sembrava in crisi nera lasciando una La7 diventata all’improvviso l’isola felice a cui approdavano tutti. Ora invece è la sua ex rete che soffre un po’ negli ascolti… «Significa che devo rituffarmi a tornare di là?».