Pubblicato il 22/04/2012, 14:02 | Scritto da La Redazione

UN TITANIC SENZA NAUFRAGIO: LA FICTION DI RAI UNO RACCONTA LA STORIA DELLA COSTRUZIONE DELLA NAVE

UN TITANIC SENZA NAUFRAGIO: LA FICTION DI RAI UNO RACCONTA LA STORIA DELLA COSTRUZIONE DELLA NAVE
{Summary}Arriva questa sera in tv “Titanic. Nascita di una leggenda”, la fiction sulle origini del transatlantico, ambientata nell’Irlanda dei primi del ‘900. Nel cast Massimo Ghini e Alessandra Mastronardi.{/Summary} Una fiction in sei puntate sul Titanic, ma senza una sola immagine di iceberg-naufragio-lacrime-urla-morti-corpi galleggianti-scialuppe-lacrime. La storia finisce quando il transatlantico salpa da Belfast, dove è […]

{Summary}Arriva questa sera in tv “Titanic. Nascita di una leggenda”, la fiction sulle origini del transatlantico, ambientata nell’Irlanda dei primi del ‘900. Nel cast Massimo Ghini e Alessandra Mastronardi.{/Summary}

Una fiction in sei puntate sul Titanic, ma senza una sola immagine di iceberg-naufragio-lacrime-urla-morti-corpi galleggianti-scialuppe-lacrime. La storia finisce quando il transatlantico salpa da Belfast, dove è stato costruito. Titanic. Nascita di una leggenda, in onda su Rai Uno da questa sera, racconta le vicende degli operai e delle famiglie che nell’Irlanda dei primi del Novecento hanno partecipato alla costruzione della più grande opera del secolo. Le guerre sindacali, gli scioperi, la battaglia femminista, gli emigranti, gli scontri tra cattolici e protestanti: le sei puntate compongono un affresco storico di un periodo molto complesso e di grandi sconvolgimenti, ancor prima della guerra mondiale.

Costata 24 milioni di dollari, di cui dieci sborsati dalla Rai, quattro dalla Dap della famiglia De Angelis e i restanti dagli altri produttori irlandesi e tedeschi, la fiction è stata voluta dal direttore di Raifiction Fabrizio Del Noce. Peccato però che arrivi in tv dopo che tutti i canali hanno raccontato tutto, ma proprio tutto sul Titanic, di cui il 15 aprile decorreva il centenario dall’affondamento. In realtà la fiction doveva partire in quella data, ma poi la scelta di Canale 5 di trasmettere quella sera il Titanic di James Cameron con Leonardo Di Caprio, ha spinto Rai Uno a evitare un confronto che sarebbe potuto essere fatale. «Tutto quello che è stato raccontato nei giorni scorsi ci può servire da pubblicità – sottolinea De Angelis – E comunque la nostra è tutta un’altra storia rispetto agli altri, è un prequel».

La prima puntata serve per presentare i diversi personaggi, scorre lenta attraverso le lotte sindacali e mostra subito quel cotè un po’ provinciale delle famiglie italiane all’estero. Massimo Ghini interpreta Pietro padre italiano emigrato a Belfast con le due giovani figlie, Violetta (Valentina Corti) e Sofia (Alessandra Mastronardi). La giovane si innamora di Mark Muir (Kevin Zegers), un giovane ingegnere specializzato in metallurgia incaricato di controllare i lavori e la costruzione della più grande nave mai costruita. Ovviamente il ragazzo dovrà scontrarsi con gli interessi economici del potente cantiere navale, Harland & Wolff. «Durante la costruzione del Titanic sono morte 105 persone – ricorda il produttore – nessuno se lo ricorda. Nel nostro racconto abbiamo rispettato i canoni di realtà storica». La serie, diretta dall’irlandese Ciaran Donnelly, si incentra sulle vite dei singoli protagonisti. Non nasconde De Angelis l’idea di poter fare una seconda serie. «Gli americani già sognano un Titanic 2 Survivor, dedicata ai sopravvissuti e ai parenti rimasti a casa».

Per la Mastronardi, che in questi giorni è protagonista al cinema del film di Woody Allen, To Rome with love, interpretare la classica brava ragazza, emigrata, pronta a protestare e a difendere i diritti dei lavoratori, innamorata di un giovane promettente, ma che nasconde un segreto, è stata un «fantastica esperienza». «I personaggi femminili rappresentati in questa fiction sono tutti attivi, non subiscono mai, non accettano la discriminazioni – conclude l’attrice – Era una società maschilista, come lo è ancora un po’ quella di oggi, soprattutto nel mondo del lavoro. Quella che vediamo è una donna molto forte, che non vuole essere considerata solo per il suo corpo. Credo che questa serie mostri la forza e la dignità che all’epoca le donne hanno mostrato di avere».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Alessandra Mastronardi e Massimo Ghini)