Pubblicato il 22/04/2012, 09:30 | Scritto da La Redazione

DR HOUSE: «VOGLIO UN FINALE CON IL BOTTO»

DR HOUSE: «VOGLIO UN FINALE CON IL BOTTO»
Da martedì su Canale 5 parte l’ultima stagione del telefilm con Hugh-Laurie, che promette grandi sorprese. La Stampa, pagina 39, di Alessandra Comazzi «Vi prometto, Dr. House farà una fine col botto» Al via l’ottava e ultima stagione, il protagonista Hugh Laurie fa un appello-web ai fan: «Mandatemi i vostri lavori sul serial». «Fosse per […]

comunicati stampa2

Da martedì su Canale 5 parte l’ultima stagione del telefilm con Hugh-Laurie, che promette grandi sorprese.

La Stampa, pagina 39, di Alessandra Comazzi

«Vi prometto, Dr. House farà una fine col botto»

Al via l’ottava e ultima stagione, il protagonista Hugh Laurie fa un appello-web ai fan: «Mandatemi i vostri lavori sul serial».

«Fosse per me, House non finirebbe bene. È un personaggio triste, emotivamente abbandonato». E lo dice Hugh-Laurie, 53 anni a giugno, umbratile segno dei Gemelli, l’attore inglese che lo interpreta dal 2004. Esistono tutte le premesse perché davvero, alla fine, lui se ne vada dalla vita sbattendo la porta. O che qualcuno gliela sbatta in faccia. Le avventure del Dr. House tornano martedì su Canale 5. Sarà l’ottava stagione e sarà l’ultima. Addio alle armi, della medicina e dell’antipsicologia, preferite un medico che vi lascia morire mentre vi tiene la mano o uno che vi salva insultandovi? Sarebbe bello ce ne fosse uno che ti salva e non ti insulta. Un po’ come fa il dottor Wilson, non a caso amico-nemico di House, il suo alter ego, il suo dottor Jekyll per Mister Hyde, il bello della bestia, l’elementare Watson di Sherlock Holmes, elementare Wilson.

Per ricominciare, il dr. House è in galera. L’aveva già scampata una volta, ma ora non più. Al processo, non ha voluto nemmeno un avvocato a difenderlo. Al termine della serie precedente, il saluto al pubblico era avvenuto con la sua auto lanciata a tutta velocità contro la casa della Cuddy, medico capo ed ex fidanzata, compresa di figlioletta. Casa sfondata, rapporti umani definitivamente compromessi. Una reazione, dopo essere stato lasciato, comunque imperdonabile, anche per uno psicopatico come lui al quale il telefilm perdonava molto. Ma nemmeno la prigione gli fa cambiare atteggiamento. Pur di salvare una vita e non piegarsi ai soprusi, House si conferma arrogante, insopportabile, intrattabile: caratteristiche che, ovviamente, dietro le sbarre non aiutano. Ma viene a tirarlo fuori il nero Foreman, che ha preso il posto della dimissionaria Cuddy, affidandogli uno di quei casi che gli piacciono, un paio di polmoni che dovevano essere donati a una malata dell’ex amico oncologo dottor Wilson e che stanno per collassare. Un paziente ideale, il polmone. Muto, sordo e cieco. Naturalmente il genio della diagnostica lo farà rivivere, dopo aver scherzato sui problemi che lo assaltano, ormai diventati luoghi comuni tra i fan: sarà lupus? E se non è lupus, è sarcoidosi di sicuro.

Hugh Laurie, che ha pure coprodotto la serie, dirigendone alcuni episodi, non pare del tutto dissimile dal suo personaggio. Nato ricco, i genitori si ammalano presto e si ammala pure lui, di mononucleosi ma anche di crisi depressive. Adesso di House non ne può più: attraverso You Tube, ha esortato i fan a mandare i loro lavori sul telefilm, video, canzoni, filmati, dediche, non meno di trenta secondi, non più di un minuto, e in chiusura si farà una compilation. Nonostante guadagni, pare, 240 mila euro a puntata, sente la nostalgia della famiglia rimasta a Londra. È sposato alla stessa donna dal 1989, lavora a Los Angeles, è sempre dura la vita del pendolare. Com’è fare sesso con House, per fiction? Lisa Edelstein, la Cuddy, dice: «Lui è molto bello, ed è molto sposato. Una volta avevamo una scena in cui ci baciavamo. A me è parso normale, a lui “strano”. Un bacetto. Robe da matti». Essendo lei molto più disinvolta, ora reduce da una campagna in difesa degli animali in cui ha posato elegantemente nuda. Insieme con il suo personaggio, Laurie si è lasciato invecchiare, gli sono cresciuti i capelli grigi, la barba brizzolata e le borse sotto gli occhi. Lui e il dottore hanno avuto dei problemi di sceneggiatura, talvolta l’intrico diventava troppo bislacco anche per uno bislacco: eppure, dopo qualche tentennamento, le vicende sono tornate a scintillare, ricche di introspezione e di tenerezza. Questo genio matto e sregolatissimo soffre per tutti i mali del mondo, non riesce a lasciarsi amare e dà vita al secondo telefilm più visto di tutti i tempi in Italia, dopo E.R. L’attore che lo interpreta dice: «Vorrei uscire di scena con un botto, non con un mugolo».