Pubblicato il 20/04/2012, 09:46 | Scritto da La Redazione

LORETTA GOGGI E VIRGINIA RAFFAELE: DUE IMITATRICI A CONFRONTO

{Summary}Loretta Goggi ha iniziato a fare le sue imitazioni negli anni ’70. Virginia Raffaeli è l’imitatrice del momento, che condurrà il concerto del Primo Maggio. Confronto tra due donne ironiche, con una lunga gavetta alle spalle.{/Summary}

Teresa Mannino prende in giro la società, Luciana Littizzetto predilige i politici, Sabina Guzzanti punta alla demagogia satirica, Geppi Cucciari alla risata sofisticata e poi c’è Virginia Raffaele, che investe tutto sulle imitazioni. Quando la satira è donna la difficoltà si raddoppia, perché far ridere con i tacchi è molto più complesso che farlo con semplici mocassini.

Lo dice anche Loretta Goggi, una che ha iniziato a imitare nel 1970, dieci anni prima che la Raffaele nascesse. Per dire. E se la Goggi ammette di essere finita soffocata dalle sue stesse imitazioni, «non ne uscivo più – racconta – sono dovuta andare a Sanremo per uscirne, a mio rischio e pericolo», per la giovane ragazza passata dalla Gialappa’s a Quelli che il calcio, quel fatidico momento non è ancora arrivato. «Per me questo momento è ancora lontano – confessa la Raffaele a TVZOOM– I miei personaggi mi hanno portato al successo e non potrei mai rinnegarli, anche se è bello farsi riconoscere senza essere nascosti da una maschera».

La Goggi è riemersa grazie alla sua Maledetta primavera, la Raffaele avrà il palco del concerto del Primo Maggio a disposizione per mostrare il suo lato B, inteso come Brava presentatrice. «Sono terrorizzata da quel palco, otto ore di fronte a una folla del genere spaventerebbe chiunque», ammette. Per tenere testa a quel pubblico che a volte si è rivelato impietoso con i suoi conduttori, la Raffaele tirerà fuori i suoi cavalli di battaglia come Belen Rodriguez e Ornella Vanoni. Ma senza trucco, perché di tempo non ce ne sarà. Ed è proprio il trucco la condanna peggiore per una signora imitatrice. «Passare quattro al trucco è devastante – ricorda la Goggi – Poi io sono refrattaria al mastice». 

Accomunate da una gavetta cominciata da bambine, le due imitatrici hanno però storie molte diverse. La Goggi a dieci anni era già protagonista di diversi sceneggiati Rai, tra cui I Miserabili, Delitto e Castigo e La cittadella.  A quella età invece la Raffele lavorava al Luna Park di Roma. Che per un bambino può sembrare il massimo della vita. Ma visto dagli occhi di un adulto fa un effetto molto diverso. Racconta la giovane attrice: «Sono cresciuta lavorando al Luna Park, dove i miei genitori avevano una stand con i pesciolini e i fucili. Ho lavorato lì da quando avevo cinque anni, conosco bene lo spirito di sacrificio: se lavoravo il sabato e la domenica, poi il lunedì si poteva comprare una bambola».

Una scuola di vita, insomma, servita poi nel mondo dello spettacolo. «Tutto quello che sono – va avanti l’attrice – lo devo al mio lavoro al Luna Park. È stata quella la mia scuola, perché mi ha messo in contatto con gente di tutti i tipi, dalle prostitute agli attori. Per convincere la gente a giocare dovevi instaurare un rapporto con loro. Capire le persone mi è servito nel mestiere che faccio ora».

E anche se ora ha trovato la sua strada in tv, non accetta che il Luna Park sia stato chiuso. «Hanno buttato in mezza alla strada centinaia di famiglie dall’oggi al domani – sottolinea – Il primo maggio noi eravamo sempre aperti e ricordo che accendevamo sempre la tv sul concertone, mai avrei immaginato di condurlo».

I suoi personaggi la aiuteranno a gestire la piazza. Così come quelli della Goggi l’hanno accompagnata nella sua lunga carriera. E l’attrice rivendica la sua maternità in fatto di imitazioni.  «Quando ho cominciato ero l’unica donna a fare le imitazioni, all’epoca c’era solo Oliviero Noschese – afferma la Goggi – Oggi ci sono tanti imitatori che non si sforzano però di cercare i tic e le manie di chi imitano, ma si limitano a imitare quelli che hanno già imitato». Secondo la Goggi è più difficile per un uomo imitare una donna, che il contrario. «Gli uomini – conclude – finiscono sempre per fare il falsetto quando imitano le donne. Io ho imitato tanti uomini da Fabrizio Del Noce, a Maurizio Costanzo, da Raimondo Vianello a Sergio Japino: per fare lui non avete idea di quanti peli mi hanno dovuto attaccare addosso».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto, da sinistra, Loretta Goggi e Virginia Raffaele)