Pubblicato il 10/04/2012, 12:03 | Scritto da La Redazione

GIORGIO TIRABASSI: «ALL’INIZIO “BENVENUTI AL RISTORANTE” MI SEMBRAVA BANALE, POI MI SONO RICREDUTO»

{Summary}Giorgio Tirabassi, interprete della fiction “Benvenuti a tavola”, su Canale 5 da giovedì sera racconta a TVZOOM i suoi dubbi iniziali. E su “Distretto di polizia”, dice: «Non la rinnego, ma la storia era finita, ormai ci sparavamo tra di noi».{/Summary}.

Giorgio Tirabassi è il ristoratore «terrone» che nella fiction Benvenuti al ristorante litiga a colpi di ricette con il milanesissimo bauscia interpretato da Fabrizio Bentivoglio. La serie, in otto puntate, debutta su Canale 5 giovedì in prima serata e ripropone la solita e consueta diatriba, Nord contro Sud. Ma stavolta oltre agli aspetti caratteriali e dialettali c’è di mezzo anche la cucina, in una guerra quasi scontata tra l’arte culinaria del Sud più tradizionale e quella del Nord, più sofisticata. Luoghi comuni che inizialmente avevano preoccupato lo stesso Tirabassi: «Leggendo il copione alcune scene mi sembravano non particolarmente forti, così come non mi sembrava forte il contrasto tra queste due famiglie – ammette l’attore, per anni nel cast di Distretto di polizia – ma mentre giravamo, attraverso il rapporto con gli altri attori, che hanno tutti nel dna i tempi comici, è diventato più facile. Ammetto di aver criticato moltissimo la scrittura. Mi cospargo il capo di cenere e ringrazio quelli che hanno creduto più di me nella costruzione di questa serie. Vedendola e facendola sono molto contento anche dell’utilizzo della gastronomia, che credo metta insieme davanti alla tv tutta la famiglia».

Alla fine quindi cosa l’ha convinta della scrittura che ha tanto criticato?

«La semplicità. È una delle armi più appuntite di questa serie».

E cosa l’ha spinta a partecipare a queste otto puntate?

«Sapere che c’era Fabrizio Bentivoglio mi ha convinto. La sua presenza portava la commedia a un livello di realtà credibile».

Prima di diventare chef per fiction, lei sapeva cucinare?

«No, affatto. Ho sempre vissuto in famiglia, quindi non ho mai dovuto cucinare per me».

E i suoi genitori come hanno preso il fatto che lei sia diventato attore?

«Diciamo che io avevo la strada spianata per andare a lavorare o in banca o al Vaticano: era il 1978 e per i miei non c’era niente di più lontano del fatto che io facessi l’attore. Poi sono andato a lavorare con Proietti e per 20 anni non ho mai smesso di fare questo mestiere, quindi si sono ricreduti».

Su Internet ci sono alcune dichiarazioni in cui lei rinnega i suoi anni nella serie di Canale 5 Distretto di polizia…

«Come posso rinnegarlo? L’ho fatto per sei anni. Ho solo detto che le combinazioni drammaturgiche erano finite, ormai ci sparavamo tra di noi».

Ha altri progetti dopo questa serie?

«Per ora suono, faccio serate di jazz in alcuni locali di Roma».

Si dà alla musica per dimenticare il mestiere di attore?

«No, suono da 14 anni, semplicemente è la mia passione».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Giorgio Tirabassi)