Pubblicato il 07/04/2012, 15:07 | Scritto da La Redazione

ANDY LUOTTO: «IN TV PER ME C’È POCO POSTO. PREFERISCO FARE LO CHEF»

 

{Summary}L’attore, storico volto di “Quelli della notte” di Renzo Arbore, racconta a TVZOOM la sua esperienza di attore nel ruolo di chef nella fiction di Raiuno “Nero Wolfe”. Un mestiere che fa anche nella vita.{/Summary}.

Nelle otto puntate di Nero Wolfe, Andy Luotto interpreta il cuoco dell’investigatore, ruolo fondamentale visto il rapporto stretto che l’uomo ha con il cibo.

Confidente, amico e chef di professione Nanni Laghi (Luotto) vive e partecipa alla vita professionale e privata del nuovo Nero Wolfe, interpretato da Francesco Pannofino.

Per Luotto, nato in tv a Quelli della notte di arboriana memoria, la fiction è solo una breve parentesi dal suo vero mestiere: lo chef. Appunto. «Mi sono divertito moltissimo a interpretare questo cuoco – afferma l’attore – Ma questa partecipazione è solo una distrazione dal mio vero lavoro: quello di chef».

Perché è solo una parentesi, non le piace il mestiere di attore?

«In tv sono sempre stato timbrato come quello “raccomandato” da Renzo Arbore. Ho avuto l’onore di lavorare con lui, ma quell’etichetta è impossibile da staccare, nonostante abbia fatto anche film con Rosi o quello su Borsellino. Alla fine mi offrono sempre gli stessi ruoli».

Quindi per lei Arbore è stato una sorta di pegno da pagare?

«Assolutamente no. Ho avuto la fortuna di lavorare con lui e di partecipare a un programma come Quelli della notte che ha cambiato la storia della tv. Poi però ho fatto tante altre cose, ma in pochi se ne sono accorti. Mi chiamano per fare ruoli comici, ma io sono tragico, racconto cose serie, ma gli altri ridono».

Ha preferito rifugiarsi in cucina?

«La mia felicità è stare dietro le padelle, il mio mestiere è quello di chef e ho la fortuna di vivere in un Paese che ha una grande cultura del cibo».

Lei però è americano, no?

«No, attenzione, sono nato a New York, ma sono italiano, perché ho scelto di esserlo. Ho tre nonni piemontesi e uno siciliano».

Quello dello chef è un mestiere inflazionato, in tv ormai cucinano tutti, è piena di programmi dedicati al cibo…

«E infatti ho smesso pure con quello. Ho fatto un paio di programmi satellitari sulla cucina, ma ho lasciato perdere perché è diseducativo. Una volta mi hanno invitato in una trasmissione e mi hanno detto: “Vieni, ma hai solo dieci minuti per fare un risotto”. Ma come si fa a fare un risotto in dieci minuti?».

Ha smesso anche con i programmi di cucina?

«Ormai inquadrano più chi ride in sala che la manualità di chi sta preparando un piatto. C’è molta più sensibilità e capacità in America, dove spesso vado per fare delle esibizioni. Ma non voglio parlare male della tv italiana, è che io ormai cerco cose particolari».

E come ha avuto il ruolo di cuoco di Nero Wolfe?

«Ho cucinato il pollo con peperoni, capperi e arance al regista. Gli è piaciuto, però ammetto di aver sostenuto anche un provino».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Andy Luotto)