“LE TRE ROSE DI EVA”: PASSIONI, OMICIDI, TRADIMENTI TRA LE VIGNE TOSCANE
{Summary}Mercoledì prende il via “Le tre rose di Eva“, la serie di Canale 5 in dodici puntate che porta in tv una saga familiare fatta di amore, terra, vino e sangue. {/Summary}
Un super drammone in cui si intrecciano le storie di due famiglie, amiche-nemiche, sullo sfondo dei vigneti toscani, tra omicidi, amori impossibili, invidie, matrimoni e tradimenti. Un mix complesso tra Beautiful, Elisa di Rivombrosa, Romeo e Giulietta: Le tre rose di Eva è la nuova fiction di Canale 5 al via mercoledì in prima serata per dodici puntate. Prodotta da Endemol, diretta da Raffaele Mertes e Vincenzo Verdecchi, interpretata da 24 attori, tra cui Anna Safroncik, Giorgia Wurth, Kaspar Capparoni, Karin Proia, Paola Pitagora, Roberto Farnesi, Francesco Arca e via dicendo, la serie ha il compito di attirare il pubblico verso un affresco melò-thriller molto popolare. «E’ una grande saga familiare intrisa di grandi passioni e di un giallo avvincente – sottolinea il capo della fiction Mediaset Giancarlo Scheri – Mi ricorda i romanzi di fine ‘800 in cui le grandi passioni d’amore erano portate avanti da grandi intrighi e attaccamenti ai propri possedimenti».
I tempi di lavorazione sono stati molto rapidi, due i registi che hanno girato contemporaneamente, con il montaggio ancora in fase di lavorazione. È decisamente un esempio di work in progress catodico, dove i tempi stretti sono la regola numero uno. Ma il regista Mertes non ci sta. «Bisogna sempre trovare il compromesso tra velocità e qualità – dice – C’è l’esigenza di contenere costi, ma non mi piace scendere a compromessi sulla qualità». Anche Scheri torna sulla questione. «È un progetto ancora in fieri, perché il montaggio non è ancora terminato, ma riusciamo ad andare in onda grazie alle capacità di chi l’ha realizzato. Dodici puntate sono tante, tutte di alta qualità, proseguiremo fino a giugno, è una storia che accompagnerà il pubblico di Canale 5 per tantissimo tempo, perché il compito della fiction è di fidelizzare il pubblico».
E poi, per cortesia, che nessuno la chiami soap. «Non è una soap – conclude Scheri – È una fiction di prime time, se vogliamo chiamarla sceneggiato, lo è». Anche tecnicamente Le tre rose di Eva non è una soap. Spiega Paolo Bassetti di Endemol: «Se in una soap qualcosa va male o una storia non funziona puoi cambiarla in corsa, questa invece è una fiction già pronta, con storie chiuse».
Tiziana Leone
(Nella foto Anna Safroncik e Roberto Farnese)