Pubblicato il 02/04/2012, 10:41 | Scritto da La Redazione

RAOUL BOVA: «SONO IL NUOVO INDIANA JONES»

RAOUL BOVA: «SONO IL NUOVO INDIANA JONES»
In un’intervista al settimanale “Gente” l’attore racconta dell’esperienza avventurosa nel girare il film tv “I guardiani del tesoro”. Gente, pagina 116-119, di Sara Recordati Sono il nuovo Indiana Jones Bova torna in tv nelle insolite vesti di un avventuroso archeologo: «”I guardiani del tesoro” è pieno di scene spericolate e cose nel deserto a caccia […]

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In un’intervista al settimanale “Gente” l’attore racconta dell’esperienza avventurosa nel girare il film tv “I guardiani del tesoro”.

Gente, pagina 116-119, di Sara Recordati

Sono il nuovo Indiana Jones

Bova torna in tv nelle insolite vesti di un avventuroso archeologo: «”I guardiani del tesoro” è pieno di scene spericolate e cose nel deserto a caccia di un’antica reliquia, racconta Raoul. «Ma che paura quando ho dovuto girare con 30 scorpioni…»

La vita di Raoul Bova è costellata di eventi eccezionali: dai trionfi nel nuoto a 16 anni, all’approdo a Hollywood e al grande successo con le commedie di Federico Moccia. La nuova tappa della sua carriera è un film per la Tv intitolato I guardiani del tesoro. Una grande produzione internazionale da 3 milioni di euro, in onda giovedì 5 aprile su Canale 5. Bova è l’unico attore italiano nonché protagonista assoluto: «Fa piacere che abbiano tanta fiducia in me», confida l’attore. Lo vedete in queste foto nelle insolite vesti di un archeologo alla disperata ricerca di un’antica reliquia, come un nuovo Indiana Jones. Al suo fianco c’è la bella attrice inglese Anna Friel con la quale, nel film, scoppierà la passione. Adrenalina e romanticismo: la combinazione perfetta. «Abbiamo girato per sei settimane tra Sudafrica, Giordania e Alessandria d’Egitto», racconta Bova. «È stata un’esperienza nuova, piena di spericolate scene d’azione fra combattimenti, salti e corse a rotta di collo. Il momento più impressionante, per me, è stato essere alle prese con 30 scorpioni veri». Paura? «No, erano addestrati… Scherzo: agli scorpioni avevano tolto il veleno, però se ci cadevo in mezzo potevo farmi male». Eppure, Raoul confessa di non essere un grande fan della saga di Indiana Jones. «Preferisco i vecchi film di James Bond, quelli con Sean Connery e Roger Moore, ai quali mi sono ispirato per questo ruolo. Amo la loro eleganza, il savoir-faire e la sottile ironia con la quale riescono a risolvere ogni caso».

In questi giorni l’attore è impegnatissimo su un altro set: la seconda parte della serie Come un delfino, della quale si possono seguire le riprese, giorno per giorno, sulla pagina Facebook: www.facebook.com/ComeunDelfinoOfficialSite. La serie, nella quale Bova interpreta un nuotatore professionista, è prodotta dalla Sanmarco, che l’attore ha creato assieme alla moglie Chiara Giordano.

Nella nostra ultima intervista Raoul ci aveva raccontato della sua grande passione per il nuoto e che portava i due figli, Alessandro, 12 anni, e Francesco, 10, in piscina tre volte la settimana. Lo fa ancora? «No. Si sono ribellati: “Papà basta!”. Ora fanno pallacanestro e tuffi. Ma l’ho presa bene! Per fortuna hanno carattere. lo ho ceduto subito. Mi ricordo che da ragazzo quando volevo smettere di nuotare ci misi un po’ a confessarlo a mio padre. Vedevo che ci teneva molto, che faceva sacrifici per me e mi dispiaceva deluderlo».

Le riprese di Come un delfino lo occupano fino a 14 ore al giorno, ma Raoul è contento. «Per questa fiction abbiamo restaurato alcuni capannoni in disuso che, quando avremo finito, si aggiungeranno agli spazi destinati ai laboratori per i ragazzi della Casa Famiglia di capitano Ultimo [il carabiniere che arrestò Totò Riina e che Bova ha interpretato in Tv, ndr]».

L’impegno sociale va sempre a braccetto con le attività più commerciali per questo generoso attore, che si dedica agli altri. «Amo anche occuparmi di me. Pratico yoga e meditazione, che mi servono per avere equilibrio e non perdermi nella frenesia della vita di tutti i giorni o nel pessimismo della crisi economica. Ho letto anche diversi libri di psicologia, ma è difficile mettere in pratica quello che si impara». Per esempio? «Quando incontro le persone, ne percepisco subito l’energia, positiva o negativa. Poi, con la razionalità, tendo a contrastare quello che ho sentito».

L’anno scorso Raoul Bova ha compiuto 40 anni, è cambiato qualcosa? «Il cambiamento, per ora, è soltanto psicologico: mi sento più consapevole e più coraggioso». Si trova ancora bello come a 20 anni? «Cerco di mantenermi in forma, faccio sport per rimanere vitale e sereno. Se poi la pelle un giorno cederà non so come mi sentirò. Mi piace pensare che ogni ruga racconti una storia e che ogni storia porti un pochino di saggezza. Altrimenti se sei vecchio e stupido è proprio finita».