Pubblicato il 27/03/2012, 09:13 | Scritto da La Redazione

GRASSO-DIPOLLINA-COMAZZI: BOCCIATA LA CABELLO, PROMOSSI “TOUCH” E “TORTA DI RISO”

GRASSO-DIPOLLINA-COMAZZI: BOCCIATA LA CABELLO, PROMOSSI “TOUCH” E “TORTA DI RISO”
Gli articoli dei critici tv del “Corriere della sera, “La Repubblica” e “La Stampa”, con le loro temute stroncature. Aldo Grasso sulle pagine del Corriere della sera parla dell’ospitata di Dario Fo a Quelli che il calcio…: «Vittoria Cabello ha fatto il possibile per rendere omaggio al multiforme ingegno di Fo, ma i suoi autori […]

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Gli articoli dei critici tv del “Corriere della sera, “La Repubblica” e “La Stampa”, con le loro temute stroncature.

Aldo Grasso sulle pagine del Corriere della sera parla dell’ospitata di Dario Fo a Quelli che il calcio…: «Vittoria Cabello ha fatto il possibile per rendere omaggio al multiforme ingegno di Fo, ma i suoi autori non l’hanno aiutata. Che ci faceva Dario Fo a Quelli che il calcio…? La domanda parrà oziosa se alla base non ci fosse un piccolo aneddoto. Nel suo libro Senza rete (Rizzoli), l’ex direttore di Rai3 Angelo Guglielmi racconta che quando discusse con Marino Bartoletti la proposta di Quelli che il calcio… (anno di esordio 1993) gli venne in mente un’idea balzana: offrire la conduzione proprio a Dario Fo. Il quale invece non accettò e il programma fu successivamente affidato a Fabio Fazio. È vero che non esiste ancora una storia ucronica della tv (una storia fatta con i se e con i ma), ma proviamo ad immaginare cosa sarebbe successo se Dario Fo avesse accettato. Questo dovevano fare gli autori di Cabello per rendere l’incontro un po’ più vivo e interessante; purtroppo non leggono libri. Già, i libri, le carriere, i successi. Chissà il calcio come sarebbe oggi se al timone di quella trasmissione ci fosse stato Dario Fo. E chissà che mestiere farebbe oggi Fabio Fazio. E chissà quante altre cose sarebbero successe se invece di prendere una strada Dario Fo ne avesse imboccata un’altra, secondo l’insegnamento di Sliding Doors».

 

Antonio Dipollina su La Repubblica parlando della serie di Fox Touch: «Arriva stasera (alle 21.50 suFox) il secondo episodio di Touch, serie di cui è protagonista Kiefer Sutherland (al ritorno in scena dopo 24) ma soprattutto con l’undicenne Jake, bimbo autistico e miracoloso, impegnato a sottrarsi a cure e terapie per volare introverso nel suo mondo di numeri: con i quali comunica, sventa complotti internazionali, salva vite o le ricongiunge. Dopo l’inizio folgorante in cui tutto si avviava empaticamente in sede di sceneggiatura, tocca ora riempire gli episodi: e il piccolo Jake intesse nuovi incroci tra i gradi di separazione che dividono gli esseri umani. Alla fine tutti si salvano o vengono redenti o si pentono, con il concetto di speranza venduto a piene mani. Una serie “sfacciatamente emotiva”: lo ha detto il medesimo Kiefer, con onestà, a caccia di commozione collettiva obbligata in finale di episodio»

 

Alessandra Comazzi, La Stampa, si occupa di Torta di riso su AXN: «Una fetta oggi, una fetta domani, la Torta di riso di AXN, canale 120 di Sky, presenta uno spaccato attendibile della cretineria umana. «La prevalenza del cretino», come dicevano Fruttero & Lucentini. È un programma, condotto rigorosamente fuori campo da Enrique Balbontin e Andrea Ceccon (entrambi hanno cominciato con i Cavalli Marci), dedicato a gaffes, schianti, cadute, a tutti quegli episodi di spiritosaggine involontaria cui il pubblico è abituato da Paperissima. Ma qui la crudeltà è data dalla più impietosa descrizione del fenomeno stupidità. Compendiata nella rubrica L’imbecille del giorno. Se ridere perché qualcuno scivola sulla buccia di banana, sadico e atavico principio della comicità, è normale, non è normale che le disgrazie i tonfi e i colpi avversi della sorte uno se li vada a cercare. Con determinazione feroce. Lo fanno in molti, e si filmano mentre mettono a repentaglio la vita propria e altrui per bravate, ubriachezza, per scarsa, o nulla, previsione delle conseguenze. Se giri vestito di tulle intorno al fuoco, facilmente ti bruci. Se balli ubriaco su un tavolo zoppicante, facilmente cadi. C’è anche Torta di spot, dedicata alle pubblicità spesso mai trasmesse e molto istruttive».