Pubblicato il 20/03/2012, 10:02 | Scritto da La Redazione

MAURO MAZZA: «BAUDO RAPPRESENTA LA VECCHIA DC»

MAURO MAZZA: «BAUDO RAPPRESENTA LA VECCHIA DC»
Il direttore di Rai Uno, in un’intervista al “Corriere della sera” spara a zero sul conduttore siciliano e non ci sta a fare il capro espiatorio di Viale Mazzini. Corriere della sera, pagina 12, di Paolo Conti Mazza: obbedirò se mi destituiscono. Baudo? Vecchia Dc Il direttore di Rai Uno: rete in salute. ROMA – […]

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Il direttore di Rai Uno, in un’intervista al “Corriere della sera” spara a zero sul conduttore siciliano e non ci sta a fare il capro espiatorio di Viale Mazzini.

Corriere della sera, pagina 12, di Paolo Conti

Mazza: obbedirò se mi destituiscono. Baudo? Vecchia Dc

Il direttore di Rai Uno: rete in salute.

ROMA – Mauro Mazza, direttore di Rai Uno. Il Consiglio di amministrazione ha votato un ordine del giorno del consigliere Rodolfo De Laurentiis molto critico sulla rete. Si dimetterà?

«Io sono un soldato dell’azienda e come un soldato obbedisco. Noto però che quell’ordine del giorno è stato interpretato in molti modi: una richiesta di mia destituzione, una contestazione al direttore generale Lorenza Lei, una critica preventiva alla nuova direzione Intrattenimento. La Rai è un po’ come Bisanzio: si dibatte su problemi marginali mentre la città è assediata».

La Rai è una Bisanzio sotto assedio, Mazza?

«E sotto forti pressioni esterne e diverse. Manca serenità»

Rai Uno ha chiuso il day time 2011 a -2% rispetto al 2010…

«Io rispondo che, con l’esplosione del digitale che ha corroso ascolti a tutti, è l’unica rete italiana a cavallo del 20% e che nei primi mesi del 2012 mostra una rassicurante stabilità. Ricordo che Canale 5 è al 17,41. La forbice resta molto ampia».

Le imputano molti flop. Per esempio quello di Pino Insegno.

«Il vero flop è stato il programma sui 150 anni condotto da Baudo con Vespa. Baudo bersagliava Vespa con mille scherzetti maligni in diretta, il format non ha funzionato, abbiamo dovuto chiudere prima: e Baudo litigava arrivando a sputare durante una riunione contro uno stimatissimo dirigente Rai. Qualunque azienda lo avrebbe sanzionato. Invece si straccia le vesti».

Vuole regolare un conto perché Baudo l’ha accusata di essere un uomo del Pdl, un ex finiano?

«Con Fini non ci parliamo più da due anni per le sue scelte che non condivido: ma ciò riguarda la mia sfera personale. Nulla che possa influenzare le scelte che ho fatto a Rai Uno».

Lei parla di Fini. La politica in Rai resta una costante.

«Ripeto, qui parliamo di mie opinioni che non influenzano il lavoro. Ma non accetto lezioni da Baudo che a piazza del Gesù aveva quasi una stanza. Evidentemente resta un vedovo della Dc. La politica alla Rai? Dirigenti, conduttori, vallette… Credo che proprio Baudo ne possa sapere qualcosa. In quanto al resto, fossi in lui rinuncerei al lauto compenso che riceve senza lavorare per poi contestare la Rai. Propongo anche la creazione di un comitato per la difesa di Pippo Baudo da se stesso».

Mazza, la accusano di aver lasciato Sanremo in mano a Mazzi e Morandi rinunciando alla responsabilità editoriale e dando campo libero alle esternazioni di Celentano.

«La guida editoriale c’è sempre stata. Il contratto di Celentano, che prevedeva piena libertà nei monologhi nel rispetto del codice etico, è stato condiviso da me ma anche da tutte le strutture fino al direttore generale Lorenza Lei».

Quindi del contratto Celentano alla Rai sapevano tutti.

«Tutte le strutture coinvolte. Da me in su».

Intanto è stato attivato il Comitato Etico…

«Sono stato ascoltato come sono stati ascoltati anche altri. Pronto a prendermi la mia quota di responsabilità. Ma solo la mia quota, non quella altrui. Resta agli atti un Sanremo da ascolti record, il terzo della serie di ottimi risultati sotto la mia gestione, con un aumento dello share del 10% di tutti i programmi collegati».

Ora Sanremo passa alla Direzione Intrattenimento…

«Ma tutte le scelte editoriali saranno condivise con la rete. Non facciamo i “palinsestari”, non siamo affittacamere».

Per farla breve, lei vuole restare alla guida di Rai Uno.

«Ripeto, obbedirò come un soldato. Ma è ovvio che mi piacerebbe proseguire in questa esperienza. Anche perché non capisco di cosa mi si possa accusare. La rete, insisto, gode di buona salute. Abbiamo proposto Eduardo de Filippo in prima serata e riportato Fiorello alla Rai, un programma come La vita in diretta va benissimo ed è diventato un punto di riferimento per la qualità dell’intrattenimento…».

Concludendo: ci vuole un commissario per la Rai?

«Non farò mai nomi né indicherò soluzioni. Bisogna però trasformare la Rai in un’azienda “normale”».