Pubblicato il 12/03/2012, 22:29 | Scritto da La Redazione

“FACCIA D’ANGELO”: UN GRANDE ELIO GERMANO IN UNA GRANDE SERIE TV

“FACCIA D’ANGELO”: UN GRANDE ELIO GERMANO IN UNA GRANDE SERIE TV
La prima puntata di ”Faccia d’angelo” su Sky Cinema 1 convince in ogni minimo particolare e spegne tutte le sterili polemiche della vigilia. La prima puntata della miniserie Faccia d’angelo, ispirata alla vita del boss della Mala del Brenta, Felice Maniero, è andata in onda su Sky Cinema 1. E finalmente ora se ne può […]

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La prima puntata di ”Faccia d’angelo” su Sky Cinema 1 convince in ogni minimo particolare e spegne tutte le sterili polemiche della vigilia.

La prima puntata della miniserie Faccia d’angelo, ispirata alla vita del boss della Mala del Brenta, Felice Maniero, è andata in onda su Sky Cinema 1. E finalmente ora se ne può parlare con cognizione di causa, anche se parziale, visto che la seconda puntata (quella che parlerà della parabola discendente del gangster veneto) andrà in onda lunedì 19 marzo.

Parlare con cognizione di causa, considerato che ormai la passione preferita degli italiani (dopo quella di essere tutti commissari tecnici della Nazionale di calcio) è quella di parlare, criticare, bocciare senza avere elementi per farlo. Parlare a sproposito, sintetizzando. In questo caso specifico, tutti si sono sentiti in diritto di criticare la scelta di raccontare, con un film per la tv, la storia di un delinquente. A partire dalle associazioni delle vittime, le più sensibili ovviamente al tema, ma che comunque non avevano visto in anteprima il prodotto cinematografico, continuando con esponenti di vari schieramenti politici, passando per i giornalisti, per arrivare allo stesso Felice Maniero, che, guardando solo un trailer di 30 secondi, si è sentito in dovere di bocciare quasi cinque ore di film interpretato da uno dei più bravi e premiati attori italiani: Elio Germano.

Sarà un caso, ma l’unico che ha parlato bene della serie, dopo averla vista in anteprima (quindi con cognizione di causa), è stato uno molto titolato a farlo: Francesco Saverio Pavone, giudice del Tribunale di Venezia, che all’epoca dei fatti coordinò le indagini sulla Mala del Brenta. Il magistrato, a Sky Tg24, ha dichiarato: «Sono polemiche inutili, non c’è nessuna celebrazione, ma una ricostruzione dei fatti. Si è ripercorsa la storia sua e della banda in maniera efficace per far capire il fenomeno della banda del Brenta. Parlare di quel periodo criminale non credo che offenda chi purtroppo ne ha subìto le conseguenze». E questo per mettere la parola “fine” a tutte queste inutili polemiche.

Ora parliamo del film. E lo faccio ripercorrendo i tweet che ho scritto a caldo durante la visione. Innanzitutto i titoli di testa con un montaggio dinamico, il rock degli Afterhours e la maliziosa grafica che riecheggia al grande successo della serie Romanzo Criminale, sempre prodotta da Sky Cinema. In realtà un autogol, perché così tutti si sono sentiti in dovere di mettere a confronto i due prodotti. Errore, si tratta di storie molto diverse: la prima ricca nei dialoghi, molto romanzata, questa invece asciutta e realistica. La prima era una serie in 28 episodi, questa in due. In Faccia d’angelo non c’è l’epica del branco, manca anche l’antieroe (Scialoia in Romanzo criminale) e la regia è completamente diversa, con l’ambiente, il paesaggio veneto, forte e presente in quasi ogni scena. Le cose che le accomuna, invece, sono la cura dei particolari nelle ricostruzioni dell’epoca e l’ottima scrittura.

A chiudere, giusto per tributargli la passerella finale, va fatta una standing ovation per Elio Germano, intenso nella recitazione come suo solito e assolutamente credibile in un dialetto veneto pressoché perfetto, aiutato (ci hanno detto a Sky) dall’attore Ugo Piva, che gli ha fatto da coach per ogni battuta. E infatti non ne ha sbagliata una.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto Elio Germano in Faccia d’angelo)