Pubblicato il 05/03/2012, 10:11 | Scritto da La Redazione

GEPPI CUCCIARI A “LA STAMPA”: «PRONTA PER SANREMO 2013»

GEPPI CUCCIARI A “LA STAMPA”: «PRONTA PER SANREMO 2013»
In un’intervista a Luca Dondoni, la conduttrice di “Gday”, che da questa sera si allunga di mezzora, confessa le sue ambizioni festivaliere. La Stampa, pagina 42, di Luca Dondoni Geppi Cucciari: condurre Sanremo 2013? Io sono qui “Il festival per la tv è importante, va rispettato” MILANO – Oggi parte una nuova avventura tv per […]

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In un’intervista a Luca Dondoni, la conduttrice di “Gday”, che da questa sera si allunga di mezzora, confessa le sue ambizioni festivaliere.

La Stampa, pagina 42, di Luca Dondoni

Geppi Cucciari: condurre Sanremo 2013? Io sono qui

“Il festival per la tv è importante, va rispettato”

MILANO – Oggi parte una nuova avventura tv per Geppi Cucciari. Il suo G’Day si allunga, un’ora, dalle 19 sino al Tg di Mentana. Una bella promozione ma anche una certa responsabilità. «Senz’altro, anche se a La 7 la pressione per gli ascolti non è l’unica questione. Credono nei programmi e nella possibilità di offrire un’alternativa. Questo è il mio obiettivo e ciò che mi ripropongo di fare ogni giorno. L’allungamento di Gday e la scelta di collocare la Parodi prima, è la testimonianza che la rete vuole avere un pomeriggio diverso. Aggiungo una sottile soddisfazione: sostituisco il celebre Ispettore Barnaby, il telefilm che mi ha sempre preceduto, famoso per i suoi casi polizieschi e per fare sempre tra i risultati migliori della programmazione del pomeriggio. Al suo confronto in molti a La 7 impallidiamo. Oggi comunque iniziamo con due pezzi da novanta: Giovanni Floris e Renato Mannheimer».

Lei è stata una delle trionfatrici morali dello scorso Festival di Sanremo. Addirittura c’è chi l’ha immaginata conduttrice nel 2013.

«Sono lusingata per i complimenti e soddisfatta per le critiche, e non nascondo più di qualche venatura di stupore. Sanremo è un palco delicato, va temuto e rispettato. Solo così lo si può omaggiare veramente. Ero davvero emozionata. Sono stata molto aiutata da chi ha lavorato con me per quei giorni e da quel po’ di consapevolezza in più che mi ha dato un anno in diretta con G’Day. Poi c’era Gianni, uno squisito compagno di lavoro che mi ha permesso e richiesto di improvvisare. Ho scelto di scendere a piedi nudi solo il giorno prima dell’esibizione, il messaggio era giocoso ma comunicativamente chiaro».

Non sfugga. Che fa presenta il Festival del prossimo anno?

«Nessuno finora me lo ha chiesto, ho letto la notizia ma davvero, nessuno della Rai me lo ha proposto. Mi piacerebbe di certo presentarlo e a chi non piacerebbe. Per chi lavora in tv Sanremo è un obiettivo importante. Condurlo o magari co-condurlo. Io sono qui».

Italia’s Got Talent, il programma che l’ha vista protagonista per due anni sta andando benissimo. Si è pentita di averlo lasciato?

«Ho dovuto farlo perché credo che tutto e bene non stiano insieme. Con G’Day e la diretta non ho il tempo per fare altro e non lo faccio. Lo scorso 30 agosto, quando sono cominciate le registrazioni di IGT, Mediaset non era in grado di confermare le date. Mi sono trovata a un bivio: ho scelto il mio programma. La tv si impara facendola, per me Gday è stata fin dall’inizio una grande occasione».

Al suo posto c’è Belen.

«Il programma andava bene l’anno scorso e quest’anno va ancora meglio. La scelta di Maria si è rivelata giusta. Sono molto legata a lei, non sbaglia un colpo e lavorare con il suo staff è stato molto bello, spero risucceda. Per quanto riguarda Belen come è evidente a un primo ma anche a un secondo sguardo, siamo diverse, possediamo mezzi diversi e abbiamo scelto di usare “strumenti” differenti, nel mondo e in tv c’è posto per entrambe».

Finora le è andato tutto bene. C’è qualcosa che le viene male?

«Non c’è cosa che io abbia fatto che non mi porti, a posteriori, a pensare che si potesse fare meglio; sono molto critica con me stessa. In linea di massima in questo lavoro con “alto tasso di mortalità artistica” la solidità e il colore alla tua carriera lo danno anche i no che dici, non solo i sì. Ma quelli li conosci solo tu. Scegliere la propria strada in questo ginepraio è difficilissimo e in queste scelte ascolto il mio istinto e il mio agente. Spero dì continuare così come ho fatto finora, con attenzione e cautela e con la grande consapevolezza che le cose più importanti, quelle a cui tengo di più, che mi danno alla fine anche l’equilibrio per fare un mestiere che si regge sul disequilibrio, sono altre e appartengono alla mia vita vera». Twitter@lucadondoni