Pubblicato il 24/02/2012, 13:04 | Scritto da La Redazione

MICHELE RIONDINO:«NON SONO UN CLONE DI ZINGARETTI»

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Il protagonista de “Il giovane Montalbano”, in questi giorni impegnato nella lavorazione di un nuovo film con Vincenzo Bellocchio, ribadisce le sue impressioni sulla fiction, in onda da ieri sera per sei puntate Rai Uno.

Una rondine non fa primavera (forse), ma un Riondino, di certo, sa volare anche in inverno. Non solo perché gli spettano onori e oneri di dare corpo al Giovane Montalbano, da ieri sera su Rai Uno in sei puntate, ma anche per l’impegno costante assieme a Tony Servillo sul set di La bella addormentata, diretto da Vincenzo Bellocchio, ispirato alla vicenda Luana Englaro: «Non posso dichiarare nulla sul film, stiamo girando le riprese anche di notte», dice a TVZOOM.

Quanto a Il Giovane Montalbano: «Sia chiaro: non sono un clone di Zingaretti, ci tengo a sottolinearlo. Fare la corsa su “una corazzata” come la fiction storica di Montalbano sarebbe stato un errore. Questo è il commissario dai tratti più vicini ai romanzi di Camilleri», ha dichiarato il trentaduenne attore originario di Taranto, rimarcando quanto già detto dal suo collega Alessio Vassallo e dal regista Gianluca Tavarelli in precedenti interviste su TVZOOM
Già, Camilleri. Il maestro, che è giunto a sorpresa anche sul set, a controllare l’andamento delle riprese. «Sia io, sia Gianluca Tavarelli, all’inizio non eravamo convinti di fare questa fiction. Poteva sembrare una furbata, un tentativo di percorrere una strada già tracciata da altri. Ho cambiato idea proprio quando ho incontrato Camilleri. Lui per me è un maestro, un guru. Non solo per quanto riguarda Montalbano, anche per il teatro. Ho letto e approfondito quella parte di romanzi che mi era sfuggita e mi sono deciso. Abbiamo pensato a un Montalbano meno disincantato, più passionale, capace di mostrare quei tratti non ancora inariditi dalle esperienze della maturità. Non ci siamo limitati a raccontare alcune storie sulla sua giovinezza, tutti i fan della serie capiranno molte cose di lui, si chiariranno tanti dubbi sulla sua personalità». 
Forse perché, come conferma Riondino, esiste un’altra protagonista silente, discreta e riservata come una nobildonna sonnecchiante consapevole di esercitare un fascino forsennato e pulsante sui giovanotti di passaggio: la Sicilia, i suoi profumi e i suoi colori. E, a proposito di donne, Riondino non ha dubbi: «Montalbano non ama agire, con le donne è un esteta, un contemplativo, ama la bellezza. Sceglierà Livia (Sarah Felberbaum) perché è una donna che non pensa all’altare, come invece Mary (Katia Greco)».
Ora resta da capire se il pubblico sceglierà il Montalbano giovane o quello maturo. O entrambi. 
 
Gabriele Gambini
 
(Nella foto Michele Riondino)