Pubblicato il 09/02/2012, 14:09 | Scritto da La Redazione

PUPO, NEL SUO NUOVO LIBRO, ANNUNCIA LA VINCITRICE DI SANREMO 2012: EMMA MARRONE

PUPO, NEL SUO NUOVO LIBRO, ANNUNCIA LA VINCITRICE DI SANREMO 2012: EMMA MARRONE
A pochi giorni dal ricovero, il cantante toscano parla con “Panorama” del giallo che ha scritto, dove mette a nudo tutte le nefandezze del Festival. Panorama, pagina 116-117, di Raffaele Panizza Io vi dico chi vince Sanremo, voi scoprite chi m’ha ucciso La vita l’ha rischiata davvero, pochi giorni fa. Ma nel suo primo giallo […]

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A pochi giorni dal ricovero, il cantante toscano parla con “Panorama” del giallo che ha scritto, dove mette a nudo tutte le nefandezze del Festival.

Panorama, pagina 116-117, di Raffaele Panizza

Io vi dico chi vince Sanremo, voi scoprite chi m’ha ucciso

La vita l’ha rischiata davvero, pochi giorni fa. Ma nel suo primo giallo Pupo fa un azzardo. E dà un duro spaccato del Festival.

Doppio giallo per Enzo Ghinazzi. E tutto in una sola settimana. Prima il ricovero d’urgenza nell’ospedale di Arezzo per un intervento («Ancora un po’ e stavolta ci rimanevo secco»). Poi il debutto da romanziere noir. Eh sì, Pupo ha scritto un thriller: La confessione (Rizzoli editore), che non è male ed è ambientato a Sanremo proprio nei giorni del Festival. Il protagonista è Enrico Bertini, in arte Chico, un cantante di successo che viene trovato morto ammazzato nella suite 606 dell’Hotel Royal di San Remo. Seguiranno fulminee indagini del commissario Borrani e un finale a sorpresa fatto apposta per puntare un fascio di luce sullo squallore del mondo televisivo e sanremese: dirigenti Rai mezzi pervertiti descritti come mostri dell’apocalisse, delinquenti, mafiosi, giocatori d’azzardo, donnine allegre. E con la franchigia del metro e 80 d’altezza e dei fiammanti occhi azzurri, non sarà difficile convincersi che Chico e Pupo sono la stessa persona: scommettitori incalliti, bigami, donnaioli, casinisti e con qualche vecchio conto in sospeso con mamma Rai. Due vite intrecciate, che solo una confessione piena di Pupo può aiutare a districare.

Chico si dichiara a peccatore peggiore del mondo».

Per certi versi lui è persino migliore di me Almeno i sensi di colpa li sente ancora e alla fine fa qualcosa di buono per cercare di scrollarseli di dosso. lo, ormai, non provo più neppure quelli.

Nel libro ha messo molto di sé: il gioco, il debole per le donne, i fallimenti.

E infatti un dirigente della Rizzoli mi ha detto: un libro così lo si può scrivere soltanto se si è totalmente privi di pudore.

E lei lo è?

Ho il vantaggio di avere sempre messo in piazza ogni lato di me, dai successi più grandi alle miserie peggiori. Questo rende la mia coscienza piuttosto leggera.
Le sue donne sanno che le ha tirate in mezzo?

No. Il libro non l’hanno letto. Lo scopriranno in libreria.

Quando le due compagne di Chico leggono il testamento, scoppia il finimondo. Lei dal notaio è stato più equanime?

La settimana scorsa, prima di entrare in sala operatoria, ho dettato loro le mie ultime volontà. E mi sono parse piuttosto soddisfatte.

Il suo funerale se l’è immaginato?

Lo vorrei come quello di Chico. Una foto gigantesca, la cremazione e le ceneri da custodire nella mia casa di Ponticino. Niente musica, però, sono 40 anni che mi fischiano le orecchie.

E perché non a Roma?

Perché a Roma non ho casa. Vivo da anni nella suite di un albergo a cinque stelle Mi piacciono le lenzuola pulite e la sicurezza del parcheggio.

Dal suo libro il mondo dello spettacolo esce malissimo.

Volevo raccontare quella zona al limite fra lo show e la malavita che ho visto e ho vissuto. Il mondo di chi vive al limite.

Racconti gli intrecci pericolosi tra Pupo e i Sopranos.

Un criminale russo mi invitò a Mosca per cantare una sola canzone, Gelato al cioccolato, per lui e la sua compagna, ubriachi marci nella saletta privata di un casinò. Mi diedero 50 milioni di lire in contanti e dopo l’esibizione mi rispedirono in Italia. Solo un gangster può farlo.

Chico azzarda persino la roulette russa, e gli va bene.

Vita vissuta anche quella: un malvivente lasciò nel tamburo della pistola un solo colpo, mirò alle mie gambe e premette il grilletto. Quando si sentì il clic a vuoto bestemmiò qualcosa riguardo alla mia fortuna sfacciata e mi lasciò andare.

Perché la voleva gambizzare?

Faccende di donne.

Ai tempi di «Affari tuoi» si disse: guardate Pupo, protetto di Fabrizio Del Noce e raccomandato dal Pdl. Nel romanzo si allude a qualcosa di simile.

Me lo ricordo. Per ribellarmi feci stampare una maglietta e la spedii a 100 dirigenti Rai. C’era scritto «Viva Pupo e abbasso i pupazzi: per una televisione senza raccomandazione».

Nel libro scrive: «San Remo ha qualcosa di diabolico».

È una città con una congenita predisposizione al losco. Intorno al festival sono nati intrighi, scandali, sabotaggi.

Pure lei fu colpito.

Nel 2010 sono stato vittima di un’ingiustizia pazzesca. La mia canzone Italia amore mio,cantata con Emanuele Filiberto e Luca Canonici, aveva stravinto, lo sanno tutti. Poi, a un quarto d’ora dalla fine, come per magia, tutta Italia s’è messa a votare per Valerio Scanu. Un trionfo scippato. La Guardia di finanza sta ancora indagando.

Giallo nel giallo: nel libro fa il nome della vincitrice di Sanremo 2012.

Vince tale Gemma Celeste, che l’anno prima aveva gareggiato insieme a un gruppo chiamato Voilà. Il riferimento è chiaro, no? lo sono un giocatore d’azzardo. E punto sui miei cavalli.

Dice che il festival è corrotto?

Fino a 10 anni fa ci si compravano e vendevano le posizioni fino a 5 minuti dalla fine. Oggi forse si usano trucchetti diversi, si modifica la scaletta per avvantaggiare qualcuno, si tenta di condizionare il televoto, ma non di più. Di Sanremo non importa più niente a nessuno. Se oggi la gara è pulita, è solo perché non girano soldi. E dove non ci sono soldi non c’è neanche corruzione.