Pubblicato il 08/02/2012, 19:30 | Scritto da La Redazione

LIOTTI: «INTERPRETO UN BRIGANTE RIVOLUZIONARIO, QUELLO DI CUI OGGI L’ITALIA AVREBBE BISOGNO»

{Summary}Daniele Liotti racconta a TVZOOM il suo ruolo di brigante nella fiction in onda domenica e lunedì su Rai Uno. Interpreta Carmine Crocco, una  figura realmente esistita nell’Italia risorgimentale. Ce ne vorrebbero oggi di leader così, confessa l’attore.{/Summary}  

Dopo esser stata dalla parte dei buoni e dei garibaldini nella fiction Anita, la Rai si schiera dalla parte dei rivoltosi con Il generale dei briganti, due puntate in onda domenica e lunedì su Rai Uno in cui Daniele Liotti veste i panni del brigante e rivoluzionario Carmine Crocco. Una figura leggendaria, realmente esistita in piena epoca risorgimentale, ma sempre rimasta appesa tra l’eroe e il bandito. Diretta da Paolo Poeti, la miniserie interpretata anche da Raffaella Rea, Massimo Dapporto, Danilo Brugia e Larissa Volpentesta, è il solito feuilletton da grandi numeri, capace di acchiappare il pubblico, un po’ meno i critici. E così l’attore la commenta a TVZOOM.

Liotti, allora, il suo Carmine è un eroe o un brigante?

E’ una figura controversa, nei libri c’è chi lo descrive come un eroe e chi lo vede come un criminale, noi abbiamo cercato di portare in scena un uomo semplice, intelligente, con la capacità di organizzare un esercito e con l’unico intento di  riscattare la classe povera da cui proviene. E’ un uomo che rompe gli schemi, ma capace anche di provare grande amore».

Perché il pubblico si affeziona di più alle storie di vita dei cattivi?

«I briganti piacciono perché sono dei resistenti, poveri, gli ultimi della società. Loro combattono per degli ideali».

In questa fiction è rappresentata un’Italia spaccata tra il Nord e il meridione, costretto a rimanere nella povertà. Non trova che quell’Italia risorgimentale non sia poi tanto diversa da quella di oggi?

«L’altro giorno studiavo con mio figlio proprio questi argomenti storici e mi sono reso conto che c’è ancora una spaccatura enorme tra il Sud e il Nord Italia, sono due Stati all’interno dello stesso Stato. Spero che la nostra mini serie serva anche come spunto di riflessione per il pubblico».

Oggi uno come Carmine Crocco sarebbe visto come un eroe o come un brigante?

«È un uomo che si ribella e oggi trovare persone che decidono di rompere gli schemi non è facile. Potrebbero servire giovani in grado di difendere degli ideali, capaci di cambiare il nostro Paese. Avremmo davvero bisogno di figure leader, ma non chiedetemi i nomi, per favore».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Daniele Liotti)