Pubblicato il 08/02/2012, 16:09 | Scritto da La Redazione

CELENTANO NE SA UNA PIÙ DEL DIAVOLO

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Mario Maffucci analizza il comportamento, il linguaggio e le polemiche del rapporto tra il Molleggiato e il Festival di Sanremo.

Vi avevo anticipato in tempo veramente non sospetto che Adriano al Festival ci sarebbe stato. Ho scritto che troppi interessi (Presta, Morandi, Mazzi, La DG Lei e Mauro Mazza) convergevano su questa “partecipazione” e nessuno se la sentiva di confrontarsi sul serio con Lui su due temi: i contenuti (con le interruzioni pubblicitarie) e l’entità del compenso. Il Molleggiato ha intuito la debolezza della controparte e su questo tema (e non su «con che cosa si esibirà»: probabilmente una scaletta alla Rock Politik) ha costruito l’attesa dell’Evento. Avendo vinto il primo tempo gli è venuto facile gestire la scontata polemica di repertorio sull’entità del compenso. Troppo alto si è detto e Lui liquida la questione con due battute.

Battuta numero 1: «… io valgo tanto!… Se volete potete affidare il Festival a chi guida una Cinquecento, ma se volete me… io sono un pilota di Ferrari…». Tanto per non perdere quotazione sulla tabella dei precedenti che è il punto di partenza di ogni nuova e prossima trattativa.

Battuta numero 2: «Il mio compenso sarà devoluto in beneficenza». Mia nonna diceva che la solidarietà la si fa e non la si dice, ma, al giorno d’oggi, è merce di scambio, anche per Celentano: Lui fa beneficenza e così esce alla grande dalle polemiche. Avevo letto che il suo compenso sarebbe stato devoluto a Gino Strada per Emergency. Mi sembrava un’ottima idea. Poi ho letto che a questa destinazione ne ha aggiunta un’altra che mi ha lasciato senza parole. A chi saranno devoluti i suoi soldi? A sette famiglie bisognose scelte da Sindaci indicati da Lui: Pisapia (Milano), Renzi (Firenze), Emiliano (Bari), Zedda (Cagliari), Alemanno (Roma), De Magistris (Napoli) e Tosi (Verona). I Sindaci (i sondaggi dicono che il Sindaco è il politico più affidabile… il più lontano dai palazzi della politica) vengono coinvolti per dare all’opinione pubblica la certezza che la sua beneficenza verrà portata a termine perché, oggi, si dubita anche della correttezza di un mito. Sette politici di grande notorietà mediatica che avrebbero l’incarico di indicare le famiglie, che da quel momento avranno, come in un reality, la nomination di povere. Per selezionarle ci saranno delle audizioni o dei provini? Mi vengono i brividi al solo pensiero.

Adriano si deve essere distratto. Questo schema è troppo pesante; manca di quel rapporto di umanità che s’instaura, al momento della solidarietà, tra chi riceve e chi dà; non ha certamente la leggerezza e la poesia con le quali Celentano ci ha parlato con intensità di amore, di vita e di politica. Ma si può fare beneficenza così? Con un rappresentante del Clan e il Sindaco, fotografi e telecamere, nel momento in cui si consegna l’assegno?

Spero proprio che qualcuno riporti il Molleggiato alla prima idea. Se questa ipotesi di mettere in campo i magnifici sette starà in piedi, segnerà per me l’inizio del declino di una leggenda che per tanti anni mi ha coinvolto. Ma la festa continua. Sul cosa farà Adriano sul palcoscenico dell’Ariston e quanto farà (1, 2 o 3 serate) aspettiamoci altre sorprese. Le previsioni più quotate sono per la partecipazione di Celentano a due serate, anche perché per la terza il contratto prevede soltanto una quota di 50.000 euro e, quindi… a parte le idee per fare il terzo intervento, il compenso non vale la fatica. La polemica di questi giorni, certamente non l’ultima: turbolenza sulla bocciatura dello spot con la sequenza di Fantastico 87 in cui invitava a sintonizzarsi su Canale 5 non può che essere gradita da Adriano, perché fa crescere nel pubblico l’attesa per un personaggio percepito come trasgressivo. L’unico punto di garanzia è il suo disco. C’è e lo ascolteremo. L’impressione generale è che il 62° Festival possa diventare lo spettacolo di Celentano penalizzando la centralità dell’attenzione ai cantanti in gara. Contromosse non se ne vedono.

 

Mario Maffucci

 

(Nella foto Adriano Celentano)