Pubblicato il 08/02/2012, 12:35 | Scritto da La Redazione

LA RAI CENSURA LO SPOT DI CELENTANO PER IL FESTIVAL

LA RAI CENSURA LO SPOT DI CELENTANO PER IL FESTIVAL
Bocciato il promo fatto dal Molleggiato sulla sua partecipazione a Sanremo: riprendeva lo spezzone di “Fantastico” dove invitava ad andare su Canale 5. Poca autoironia a Viale Mazzini. Corriere della sera, pagina 47, di Renato Franco Bocciato lo spot di Celentano. Invitava a cambiare canale Sanremo: Adriano voleva usare un filmato di «Fantastico» per promuovere […]

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Bocciato il promo fatto dal Molleggiato sulla sua partecipazione a Sanremo: riprendeva lo spezzone di “Fantastico” dove invitava ad andare su Canale 5. Poca autoironia a Viale Mazzini.

Corriere della sera, pagina 47, di Renato Franco

Bocciato lo spot di Celentano. Invitava a cambiare canale

Sanremo: Adriano voleva usare un filmato di «Fantastico» per promuovere il Festival. La Rai: sconveniente e autolesionistico. Il Clan: è censura

MILANO – Ecco la seconda polemica. Dopo aver spiazzato tutti decidendo di devolvere il suo compenso in beneficenza, stoppando così ogni discussione in merito, Celentano torna di nuovo nel mirino. Questa volta è per colpa di uno spot. Quello che non andrà in onda in cui si vede il Molleggiato in una vecchia edizione di «Fantastico» che invita i telespettatori di
Rai Uno a guardare Canale 5 (in onda c’era un film con Bud Spencer). Era questa una delle idee per lanciare Sanremo 2012, giudicata però «sconveniente e autolesionista» dai vertici Rai. Dunque spot «bocciato» per Viale Mazzini, «censurato» per il clan Celentano, a seconda dell’angolo da cui si guarda.

Da lunedì su Rai Uno doveva iniziare la messa in onda di tre pubblicità a rotazione che annunciavano la partecipazione di Celentano a Sanremo (14-18 febbraio) e che facevano parte dell’accordo raggiunto tra la Rai e il Molleggiato. Si trattava di tre spot ideati e realizzati dallo stesso cantante, ma nel momento in cui quello incriminato (che si può vedere sul blog ufficiale www.clancelentano.it) non compariva sugli schermi, a Celentano e soci è venuto il sospetto che il ritardo non fosse casuale, ma che la Rai non volesse trasmetterlo. Dubbi confermati e ironia non colta (o fuori luogo, a seconda degli angoli) a Viale Mazzini, perché in Rai lo ritengono una pubblicità «che contiene un elemento di danno oggettivo per l’azienda». Spiega il direttore di Rai Uno Mauro Mazza: «Che la Rai mandi in onda uno spot in fascia di massimo ascolto, in prime time, dove si dice sia pure come citazione ironica, provocatoria e sarcastica “andate su Canale 5”, è autolesionistico e sconveniente per l’azienda. Se Celentano in diretta fa una provocazione come questa va bene, così no. Un conto è l’artista che fa la sua esibizione, un conto è un messaggio promozionale. Gli altri due sono autocitazioni che vanno benissimo». In quelli «approvati» si vedono Celentano e Morandi (da «Francamente me ne infischio») che parlano. Adriano a Gianni: «Tu hai il vantaggio che metti tutti d’accordo, io ho sempre un 30 per cento che si incazza». Nel secondo (ancora da «Fantastico») Celentano invita a cambiare canale, salvo aggiungere, «però non Io trovate uno che dice cazzate migliori delle mie».

Dall’entourage di Celentano, che ieri ha fatto le prime prove all’Ariston con Morandi, trapela «molta sorpresa perché il contratto garantisce piena liberta artistica, ideativa e realizzativa anche negli spot». Ma anche perché la sequenza sarebbe palesemente ironica, oltre a essere andata in onda già moltissime volte sulle reti Rai. Certo, fosse una trovata di marketing virale per alimentare l’attesa sul Festival, avrebbe centrato l’obiettivo. Intanto, mentre viene smentita l’ipotesi di un possibile coinvolgimento di Benigni, la buona notizia per Morandi e Papaleo è che il Festival andrà in onda praticamente a reti unificate. Mediaset, a partire da Canale 5, maggiore competitor di Rai Uno, ha deciso di sbaraccare il palinsesto: niente «Italia’s Got Talent», lo show del sabato sera che ha sfondato il muro degli 8 milioni di telespettatori; niente «Zelig»; niente fiction, né «Iene» (Italia 1). Per Sanremo un’autostrada senza vento e curve.