Pubblicato il 06/02/2012, 19:03 | Scritto da La Redazione

SERVONO QUOTE TRICOLORI NELLE QUOTE ROSA DELLA TV ITALIANA

A Sanremo, come in molti programmi tv, preferiamo avere donne straniere. E la beffa arriva anche dalla prima azienda italiana, la Fiat, al Super Bowl.

Che gli italiani abbiano la passione per le straniere è un dato di fatto, anzi, un luogo comune. In televisione, come nel calcio, preferiamo la ragazza internzionale, anche se tutto il mondo ci invidia le nostre donne: bellezze mediterranee. Però, nelle maggior parte delle trasmissioni tv si trovano modelle e starlette che magari il Mediterraneo l’hanno visto solo su Discovery Channel. Esterofilia, una malattia comune da Nord a Sud. E così a Sanremo, se l’anno scorso si era mantenuta una quota italica (Elisabetta Canalis), quest’anno tira il vento dell’est con la valchiria Ivana Mrazova. Dovevano essere in due, già, sul palco doveva salire anche l’inglese Tamara Ecclestone, ma sappiamo com’è andata a finire.

È evidente che c’è quindi un problema di quote tricolore all’interno delle quote rosa e il culmine è stato raggiunto durante l’intervallo del Super Bowl di football americano ieri sera. L’evento televisivo più seguito negli Usa, dove uno spot di trenta secondi costa più di tre milioni di dollari, è stato presidiato anche dalla prima azienda italiana: la Fiat. La casa automobilistica torinese da un anno sta cercando di penetrare il mercato americano con la 500 e da poco ha lanciato la versione Abarth. Quale occasione migliore per comunicare a quasi tutti gli Stati Uniti se non il Super Bowl? E così ecco che in attesa della performance di Madonna, arriva lo spot dell’utilitaria italiana con una bellissima donna come protagonista. Ma non si tratta di una bella ragazza italiana, no, sullo schermo appare Catrinel Menghia (a Palermo le battute si sprecano), modella rumena già conosciuta grazie a Piero Chiambretti, che l’ha ingaggiata nel suo show.

A questo punto la misura è colma: donne italiane, scendete in piazza a protestare il vostro diritto di essere ammirate, altrimenti la nostra tv farà la fine dell’Inter.

 

Carlo G. Lanzi

 

(Nella foto Catrinel Menghia)