Pubblicato il 18/01/2012, 17:16 | Scritto da La Redazione

RINGO STARR IN ESCLUSIVA A RADIO2

Fiero di essere stato un Popstar, anche se con il sogno nel cassetto di diventare un grande della musica country. Ricorda con affetto il passato con i Beatles, ma ancora non si pone limiti sul suo futuro. Questo e altro ancora ha raccontato il batterista dei Beatles ai microfoni di Radio2.

Il personaggio è uno di quelli impossibili da non conoscere, dei quali si pensa non ci sia più nulla da dire ma che in realtà lasciano sempre incantati. Stiamo parlando di Ringo Starr, dal 62 al 70 batterista dei Beatles, che ha risposto in esclusiva alle domande di John Vignola per Radio2. L’appuntamento (inutile dirlo: da non perdere) è Venerdì, con Twilight, a partire dalle 5 del mattino. Ma se proprio non ce la fate a resistere potete sintonizzarvi anche giovedì alle 21, dove nel programma Moby Dick verrà rilasciata una succosissima anteprima dell’intervista.  Il video dell’intervista, inoltre, sara’ disponibile a partire da domani sul sito radio2.rai.it e su Twitter, @RaiRadio2.

Partito dallo skifffle – genere musicale nato nella prima metà del secolo scorso con influenze blues, jazz e country – Ringo Starr è diventato una vera popstar insieme agli altri tre scarafaggi. Il termine pop, non l’ha mai considerato un’etichetta negativa.  «Oggi molti ragazzi non amano essere associati al termine pop» spiega Mr. Starkley, che non ha mai respinto questa «pop non significa altro che popolare e noi non siamo forse stati il gruppo più popolare del mondo?». Ma il vero amore musicale era un altro, confessa: «avrei preferito essere una country star»

Sul suo futuro è molto chiaro. Giunto ormai al 17esimo album da solista, affermatosi non solo con alla batteria, ma anche al piano e alla chitarra, non esita ad affermare che «non mi pongo limiti, purtroppo per voi». O per fortuna, verrebbe quasi da dire. 

Quando gli viene chiesto dell’amicizia tra i Beatles, afferma che con Paul e George  è esistita ed esisterà per tutta la vita , ma con John è difficile dire se sarebbe durata: «se n’è andato troppo presto». Così come non finirà mai l’amore per Liverpool, la sua città, anche se ora vive in America, perché negli States «si suona più spesso, in studio e dal vivo».Per chiudere, una battuta su Pete Best. «Che dio lo benedica», dice. E non è difficile capire il perché, se si ricorda che Best fu il primo batterista dei Beatles, scartato poco prima di entrare in studio. Quello, insomma, che ha dato a Richard Starkley la possibilità di diventare Ringo Starr.

Dario De Liberis

(Nella foto Ringo Starr)