Pubblicato il 09/01/2012, 09:02 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: IL RITORNO DELLA COPPIA BISIO-CORTELLESI E L’HOSTESS VINTAGE CHRISTINA RICCI

RASSEGNA STAMPA: IL RITORNO DELLA COPPIA BISIO-CORTELLESI E L’HOSTESS VINTAGE CHRISTINA RICCI
Ritorna “Zelig” e i due conduttori si raccontano a «Gente», mentre su Fox Life debutta la serie “Pan Am”. Gente, pagina 96-98, di Sara Recordati Bisio-Cortellesi: «Insieme siamo imbattibili» «Per Claudio canterò “Crapa pelada”», dice Paola. «Adoro la sua voce», dice lui. Che torna al cinema con “Benvenuti al nord”. Il 20 gennaio si celebra […]

Ritorna “Zelig” e i due conduttori si raccontano a «Gente», mentre su Fox Life debutta la serie “Pan Am”.

Gente, pagina 96-98, di Sara Recordati

Bisio-Cortellesi: «Insieme siamo imbattibili»

«Per Claudio canterò “Crapa pelada”», dice Paola. «Adoro la sua voce», dice lui. Che torna al cinema con “Benvenuti al nord”.

Il 20 gennaio si celebra la puntata numero 100 di Zelig (che venerdì 13 ricomincia su Canale 5) e si preannuncia una serata con il botto: con tanti ospiti, anche storici. «Il bello è che siamo sempre uguali», esclama soddisfatto Claudio Bisio, mattatore della trasmissione fin dagli esordi. «Anzi, io sto meglio adesso: sono più magro e i capelli bianchi non si vedono». «Claudio è furrrbo», gli fa eco Paola Cortellesi. «Mette le mani avanti così poi gli dici: non sei invecchiato». Ok, non sei invecchiato. «Grazie, grazie». È contento Bisio. L'anno scorso, l'esordio di Paola Cortellesi al suo fianco (erede di Vanessa Incontrada e, prima ancora, di Michelle Hunziker) è stato un successo. Ora la coppia promette di cimentarsi in nuovi numeri musicali confezionati da Rocco Tanica e Paolo jannacci: Claudio balla e Paola canta. «Lei ha una voce bellissima», commenta lui. Poi ricorda: «A 20 anni, quando frequentavo la scuola del Piccolo Teatro, ho studiato danza classica, tip tap e jazz. Il mio primo spettacolo, come saggio di fine anno, è stato il Rocky Horror Picture Show. Portai gli spartiti da Londra, in quegli anni eravamo pionieri. Ero truccato e in guépière, mi vide Gabriele Salvatores e così ci siamo conosciuti». Tutto torna.

«Per la nuova edizione di Zelig siamo andati alla ricerca delle vecchie canzoni del varietà», continua Paola. «Eseguiremo, per esempio, Crapa pelada del Quartetto Cetra: se non con Claudio, con chi…». Entrambi hanno
trascorso le feste in famiglia: Claudio con la moglie giornalista Sandra Bonzi e i due figli di 13 e 15 anni a Bolzano, Paola con il neo marito regista Riccardo Milani («Se desidero un bambino? Non pongo limiti, se venisse sarei felice») nel loro chalet di montagna. «Sono di una timidezza cronica. Non ho mai amato la mondanità e mi piace rintanarmi nel nido. Poi mi scateno negli sketch», dice lei. Anche nell'abbigliamento sul palco, Paola è piuttosto sobria. «Almeno mi vesto da donna, colorata, con i tacchi: per me è già molto».

L'infaticabile Bisio, intanto, il 18 gennaio esce al cinema con la commedia Benvenuti al Nord, seguito del fortunato Benvenuti al Sud, che nel 2010 ha avuto un successo strepitoso. «Non credo tanto nei sequel. Preferisco provare le novità, ma sono anche capace di cambiare idea come in questo caso. Mi troverete ancora sposato con Angela Finocchiaro, che ora fa anche mia suocera: è grandiosa. Però la prossima volta vorrei sperimentare un bel ruolo drammatico. Mi propongono solo commedie, ma temo che possano stancare». Benvenuti al Sud gli ha regalato una grande popolarità anche nel Meridione. «È da tanti anni che faccio questo mestiere, ma a sud di Roma avevo sempre qualche difficoltà per la lingua, il dialetto e i riferimenti culturali. Ora, invece, sono diventato un mito. Per strada mi urlano: "Bisio la mozzarella!". E poi sono il "reuccio" delle Poste [nel film è il responsabile di un ufficio postale, ndr] dove, da Nord a Sud, mi chiamano "il direttore". Una bella soddisfazione». Dopo aver fatto coppia con tante donne dello spettacolo, con chi vorrebbe duettare Bisio nel futuro, magari al cinema? «Con Anita Caprioli, con cui ho già lavorato in Si può fare. Oppure con Ambra: la stimo e mi sembra sia cresciuta molto dai tempi di Non è la Rai». Invece la Cortellesi? «Punto in alto, vorrei fare uno show con Roberto Benigni».
 

Il Mattino, pagina 21, di Diego Del Pozzo

«Io, hostess sexy e vintage rilanciata dalla televisione»

Cristina Ricci torna al successo con la serie anni '60 «Pan Am». «Storia di un gruppo di donne libere e dalla doppia vita». Su Fox Life.

Arrivano anche sui teleschermi italiani, da stasera alle 21.55 su FoxLife (canale 114 dì Sky), le deliziose hostess anni Sessanta di «Pan Am», serie tc che – forte degli oltre 11 milioni di telespettatori dell'episodio pilota trasmesso a fine settembre dalla Abc – conferma l' effetto vintage come una tra le tendenze dominanti delle narrazioni contemporanee, dalla premiatissima «Mad men» di Matthew Weiner al più recente romanzo di Stephen King, «22-11-'63», ambientato all'epoca dell' omicidio Kennedy: un'America sempre più spaventata da un presente cupo e da un futuro ancora più incerto non fa mistero di guardare sempre di più al passato come a un'epoca fatta di rassicuranti certezze e sogni non ancora infranti.

Tutti elementi presenti in «Pan Am», anche se la nuova serie al femminile creata da quel Jack Orman già responsabile delle sceneggiature e della produzione esecutiva di successi come «Jag» e «B.R.» ha saputo proporre agli appassionati americani molto di più, a partire dall'atteso rilancio di una tra le attrici più interessanti della sua generazione, la quasi trentaduenne Christina Ricci, esplosa a inizio anni Novanta in film campioni d'incasso come «Sirene» e «La famiglia Addams», consacrata poi da autori come il Terry Gilliam di «Paura e delirio a Las Vegas» o il Tim Burton de «II mistero di Sleepy Hollow», ma da qualche anno in lento declino.

Grazie al personaggio della combattiva hostess Maggie Ryan, Christina è riuscita a riconquistare un posto tra le interpreti più accreditate di Hollywood: «Ho accettato di lavorare in questa serie», racconta lei, «convinta dalla bontà della sceneggiatura e dall'affascinante ambientazione inizio anni '60, più che da un personaggio in particolare. Poi, però, la mia Maggie mi ha conquistata: all'inizio della storia, nella New York del 1963, entra in scena come  commissario di bordo dell'equipaggio, per sostituire una collega sparita misteriosamente. Quando la incontriamo è una sorta di beatnik intellettuale e femminista ante litteram, capace però di condurre un'autentica doppia vita, nella quale è anche una perfetta hostess».

Per Maggie Ryan e gli altri personaggi femminili il lavoro a bordo degli aerei della Pan American World Airways rappresenta un modo per emanciparsi da una società ancora troppo limitante per le donne. Negli anni Sessanta, il loro impiego richiedeva, oltre a un'ottima istruzione e alla conoscenza delle lingue, un'età minore di 32 anni e il non essere sposate. «Per queste donne», aggiunge la Ricci, «la Pan Am è un modo per viaggiare e vedere il mondo, cioè per godere di una libertà che molte donne dell'epoca non hanno. Tra l'altro, il loro lavoro è tra i meglio pagati per le donne e permette loro di adottare uno stile di vita molto libero e di avere il pieno controllo sulle loro vite, proprio come gli uomini. Il fatto di dover essere molto attente al loro modo di vestire e al loro aspetto, poi, non fa che renderle ancora più furbe degli altri, perché seguendo le regole del gioco possono condurre una vita prestigiosa e stravagante e vivere esperienze precluse alle altre donne dell'epoca. Insomma, in un mondo molto più maschilista di quanto sembri essere oggi, queste donne hanno rotto gli schemi fingendo di vivere secondo quegli stessi schemi».

Le altre protagoniste sono Karine Vanasse (la seduttiva hostess francese Colette Valois), Kelli Garner (Kate Cameron, reclutata dalla Cia grazie alla sua intraprendenza, perfetta per operazioni di spionaggio internazionale), l'australiana Margot Robbie (la bellissima sorella minore di Kate, Laura, sposa mancata che a un noioso futuro da casalinga preferisce la vita avventurosa nei cieli). Con loro, a bordo del Boeing 707 Clipper Majestic che s'inaugura durante il pilot, ci sono anche il giovane e affascinante capitano Dean Lowrey interpretato da Mike Vogel e l'ambiguo primo ufficiale Ted Vanderway (Mike Mosley).

Punti di forza della serie sono, senz'altro, le relazioni tra i vari personaggi, le loro rivalità, gelosie e amicizie. Sullo sfondo ci sono la Guerra Fredda e, grazie alla sottotrama spionistica, precisi riferimenti a tanti avvenimenti storici e politici del periodo. Completano il riuscito mix le affascinanti ambientazioni esotiche e i notevoli contributi artistici dello scenografo Bob Shaw, veterano delle ricostruzioni d'epoca grazie ai suoi lavori precedenti, giustamente premiati agli Emmy, in serie di culto come «Mad men» e «Boardwalk empire».