XFACTOR, FRANCESCA: «NON AVREI MAI PENSATO DI VINCERE»

Cara Befana, è vero, quando arriva l’Epifania tutte le feste vanno via, ma mica sempre. Per Francesca Michielin, la festa è appena cominciata.

Nella finalissima di X Factor è riuscita, emozionatissima eppure padrona della sua voce, a convincere i telespettatori con un atteggiamento low profile, riducendo a semplice la complessità del percorso pre-vittoria. Una che a 16 anni duetta alla pari con Irene Grandi (con il brano La tua ragazza sempre), spaziando dai The Animals alle interpretazioni di Adele, dai Led Zeppelin al breve pezzo Hallelujah di Leonard Cohen, cantato a cappella, azzeccando il più fortunato degli inediti, Distratto, scritto da Elisa e Roberto Casalino « Su misura per lei» (definizione della sua tutor, Simona Ventura, che ha commentato « X Factor ha dimostrato che questo non è solo un Paese per vecchi»), merita tanti doni («Continuavano a dirmi che potevo vincere, ma io non ci pensavo neanche», ha dichiarato a TVZOOM). 

Qualche dono lo meritano anche I Moderni, e però un po’ di carbone a Linus, che nell’Extrafactor li ha definiti «favoriti indiscussi» andrebbe portato. Certo, loro hanno fatto di tutto per distinguersi: hanno cantato il medley (Diamonds are a girl’s best friend, Fuck you e Judas) vestiti da messicani, tanto che Elio, nell’aftershow, ha confidato a TVZOOM: «E se avessero perso proprio per via del loro look? La verità è che l’Italia non è ancora pronta per far vincere dei concorrenti vestiti da messicani, io resto convinto che la loro performance sia stata la migliore, il pubblico a casa ha di sicuro altri parametri di valutazione», hanno eseguito il loro inedito Non ci penso mai facendo il verso agli altri concorrenti, hanno duettato con Emeli Sandè in Heaven.

Forse però hanno scordato che i paradisi migliori sono quelli perduti. Disse una volta il diavolo: «Sulla Terra io sono un vincente perché non mi si vede arrivare». Loro, invece, sono caduti nella tentazione della fretta, pure troppa, di voler arrivare. «Mi sembrano i più pronti per fare un disco», aveva detto Arisa. 

Tanti balocchi anche per Antonella, di consolazione. Terza, con un inedito trascinante e “futurista” (definizione di Morgan), elegante nel duetto con Fiorella Mannoia (Come si cambia), se fosse arrivata al ballottaggio (magari contro Francesca), non avrebbe rubato nulla. Gran parte del pubblico in sala era tutto per lei, alcuni, dagli spalti, alla sua eliminazione pre-ballottaggio hanno urlato: «È un’ingiustizia».

Un po’ di carbone, cara Befana, portalo a Fiorella Mannoia. Lei è un monumento della musica italiana, si sarà anche stufata di ricevere doni, e poi ricevere carbone la farà riflettere sull’opportunità di chiamare il nuovo singolo (performance intensa e febbrile durante la serata, applauditissima) Io non ho paura. Non bastavano già Ammaniti e Salvatores?

Niente carbone per Morgan e Asia Argento. Si sono riconciliati, Morgan non vedeva l’ora, a lei sembrava non interessare più di tanto, non a caso hanno presentato il loro brano inedito dal titolo Gli indifferenti, sembravano una coppia uscita dal romanzo di Moravia. Il brano magari non lascerà un solco nella storia ma ci ha fatto credere, anche solo per un istante, di essere tornati ai tempi in cui i Bluvertigo esistevano ancora («Vorrei fare un album di inediti assieme ad Asia che riporti a sonorità elettroniche», ha detto Morgan nell’aftershow).

Tanti doni per Alessandro Cattelan («Sei meglio di Facchinetti», gli dicevano in molti a luci spente), per le scelte di Sky, premiata dagli ascolti, e molto carbone per la Rai, che ora dovrebbe ripensare a Star Academy e farci uno speciale a Chi l’ha visto.

Un misto, di doni e carbone, andrebbe portato alla Sony: 300.000 euro di investimento per l’imminente disco di Francesca faranno di lei una nuova stella musicale nazionale. Ma, nell’era di internet, le major sono ancora così importanti?

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto, da sinistra, Arisa, Elio, Alessandro Cattelan, Morgan e Simona Ventura)