Pubblicato il 17/12/2011, 18:25 | Scritto da La Redazione

RENATO ZERO: «CANTO PER GENOVA DOPO AVER VISTO LE IMMAGINI DELL’ALLUVIONE IN TV»

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{Summary}In un'intervista a TVZOOM il cantante romano, che martedì sarà ospite del concerto benefico organizzato da Gino Paoli a Genova per le vittime dell'alluvione, parla di tasse, Governo e beneficenza.{/Summary}

La potenza delle immagini televisive che hanno mostrato una Genova in ginocchio, sommersa dall'acqua e dal fango dopo l'alluvione, ha convinto molti artisti ad accettare l'invito di Gino Paoli a partecipare martedì prossimo al grande concerto benefico, Una mano per Genova. Tra loro anche Renato Zero, l'artista romano amatissimo dai suoi sorcini e dal pubblico televisivo che ha imparato ad apprezzarlo anche grazie alle formidabili imitazioni di Giorgio Panariello. «Ricordo che stavo in Toscana – racconta Zero – Guardavo la tv, a un certo punto mi sono rivisto mentre sfilavo per il Carnevale a Viareggio e parlavo. Non ero io era Panariello, sò rimasto senza parole». Da allora i due sono diventati amici, indivisibili. Probabile dunque che Zero torni in tv ospite del nuovo programma che l'attore toscano sta preparando per Canale 5, al via a marzo dallo stesso Teatro 5 in cui Fiorello ha guidato il suo #piùgrandespettacolodopoilweekend.

Ma intanto pensa al concerto di martedì. «Il mio sì a Gino Paoli – racconta l'artista – è stato fin da subito incondizionato e totale, anche perché queste cose o si fanno dando piena disponibilità o se no rischiano di diventare false. Tant'è che siamo tutti sulle nostre spese. Ci paghiamo da soli l'albergo, il vitto, il viaggio e questo già mi tranquillizza per il risultato che vogliamo perseguire".

Non è la prima volta che lei partecipa a un evento per beneficienza, Ne ha fatti molti, anche in tv, ma non tutti sono così limpidi, anzi.

“Ho partecipato a diversi eventi per beneficienza e ho visto spesso denari finire per i rimborsi spese. Stavolta non ci sono magheggi, ognuno si paga il suo albergo e il suo viaggio».

Quindi voi artisti fate la vostra parte. Chi altri dovrebbe impegnarsi perché "Una mano per Genova" raggiunga il suo obiettivo di 100 mila euro?

«Se anche la Siae facesse marcia indietro sulle sue competenze e richieste, sarebbe ancora meglio. È un 20% che va a gravare sul rendimento di tutto l'incasso. Se la Siae ci dovesse domandare delle liberatorie in cui ci impegniamo a rinunciare per quell'evento a qualsiasi tipo di rivalsa economica, noi saremmo pronti a sottoscriverle»

Anche perché in periodo di crisi economica non è facile chiedere denaro alla gente, se prima non ci sono buoni esempi.

«Tutti noi italiani abbiamo sottoscritto questo patto con l'erario statale per quanto concerne le tasse. E' un patto abbondante e faticoso da mantenere, ma forse è l'unico in grado di garantirci una salvezza. Se qualcuno non viene a percepire l'obolo di fronte a eventi come quello di Genova che servono a ristabilire un equilibrio e una ripresa importante e necessaria, bè non ce ne voglia. Noi dobbiamo fare la nostra parte».

Forse la sua parte dovrebbe farla anche chi in Italia ha il potere e il denaro per farlo, non crede?

«Una volta l'aristocrazia si mischiava con la plebe, ora ci sono questi castellani chiusi nelle loro dimore a contare i lingottini, ma con il flacone di sonnifero sul comodino per guadagnare il sonno. Dall'altra parte rimane una moltitudine colorata e vivace che sopravvive malgrado impedimenti fortissimi».

 Ha visto le immagini dell'alluvione in televisione?

«Devo ammettere che, andando in Liguria, sono sempre rimasto scioccato per il suo assetto geologico. Mi sembra quasi una regione trapezista che si va dimenando tra un equilibrio totalmente precario, passa da altezze considerevoli a spiagge nell'arco di pochissimi chilometri. Tutto questo è meraviglioso, ma anche pericoloso. Se si tolgono gli alberi come succede in tutto il nostro territorio non c'è più la possibilità di drenare le acque. Questo è uno dei motivi che producono queste catastrofi. Ma è anche vero che tanta  

gente abita sopra a delle polveriere e non lo sa perché nessuno glielo dice e mentre sta tranquilla a guardarsi la tv le scoppia l'inferno intorno. Certe speculazioni edilizie non dovrebbero essere permesse, perché poi quando succedono queste cose siamo tutti bravi a piangere. Ma se può pure evità di piange, no?»

 Con questo nuovo Governo c'è più speranza?

«Speriamo che questa tragedia di Genova sia motivo di riflessione per quelli che possono permettersi di cambiare le regole del gioco. Speriamo anche che puntino più ai giovani perché a vent'anni non si possono vedè stì giovani che stanno al bar a giocare a briscola. Questo è un discorso che va bene per i miei coetanei, per i pensionati è un'ottima forma di aggregazione, ma a vent' anni bisogna galoppare e rischiare, ma serve qualcuno che ti dia una mano. Speriamo che il concerto di Genova contribuisca a dare una sveglia su un piano più generale»

 

Tiziana Leone 

 

(Nella foto Renato Zero)