Pubblicato il 15/12/2011, 16:51 | Scritto da La Redazione

LA MAFIA INFILTRATA SUL SET DI “SQUADRA ANTIMAFIA”

{Summary}ESCLUSIVA TVZOOM: la fiction di Canale 5, girata a Palermo, è finita nel racket di un clan mafioso. Il produttore Pietro Valsecchi nega responsabilità. Simona Cavallari, la protagonista, confessa a TVZOOM di non essersi mai accorta di nulla.{/Summary}

ESCLUSIVA TVZOOM: per fiction combattevano la mafia, nella realtà l'avevano a due passi, proprio dietro l'angolo. La fiction di Canale 5 Squadra antimafia, prodotta da Pietro Valsecchi e interpretata da Simona Cavallari, interamente girata a Palermo, era finita dritta dritta nel mirino del racket del clan di Portanuova che non aveva solo il controllo del catering e dei trasporti della serie televisiva, ma anche quello della cocaina da portare sul set. Stando all'operazione che ha portato all'arresto di 28 persone e alle intercettazioni telefoniche, il pusher era Giovanni Giammona, contattato regolarmente da alcuni tecnici della produzione per avere le dosi di droga. La casa di produzione  Taodue si è dichiarata subito estranea all'intera faccenda e in un comunicato ha gridato tutta la sua contrarietà a ogni tipo di mafia. Simona Cavallari nel cast della fiction fin dalla prima serie nei panni di Claudia Mares, il severo capo della squadra Duomo, giura di non essersi mai accorta di nulla. 

 «Quando eravamo sul set non mi sono accorta di nulla – risponde l'attrice a TVZOOM – Le cose più sono nascoste e più diventa difficile denunciarle. Le persone con cui abbiamo girato sono rispettabilissime, lavorano con noi da quattro anni, sono diventate quasi tutte di famiglia. E comunque nessuno di quelli che hanno lavorato con noi direttamente è rimasto coinvolto nella retata. Poi se qualcuno ha pagato qualcosa per farci girare tranquillamente, questo io non lo so. Faccio l'attrice".

Veramente qualcuno è stato intercettato. Qualche tecnico ordinava droga alle cosche da consegnare sul set…

«Non lo sapevo. Ma è chiaro che all'interno di una troupe di sessanta persone c'è chi ne può fare uso e quando si arriva in un posto si cercano subito gli aggangi giusti per procurarsela. Poi non è detto che l'abbiano usata solo i tecnici, è facile prendersela subito solo con loro".

Secondo lei se la serie andrà avanti, verrà girata ancora a Palermo?

«Sarebbe un peccato non girare più a Palermo, è stato un ottimo incentivo per tanta gente perbene. Con noi hanno lavorato tanti giovani, molti hanno fatto le comparse. È tutta gente pulita che va alle manifestazioni contro la mafia, mi dispiace che queste notizie che ovviamente hanno più risalto sulla stampa mettano in cattiva luce tanta gente perbene".

Magari Pietro Valsecchi, il produttore, sarà stanco di tutta questa situazione e preferirà spostare il set a Cinecittà…

«Non è detto che a Roma non avvengano gli stessi fatti, solo che sono meno evidenti. Mi dispiace che queste cose succedano sempre al Sud».

 Lei tornerà a interpretare il suo personaggio?

 «Se la serie dovesse continuare molto volentieri. So che le intenzioni di continuare ci sono, anche perché i risultati di ascolto della nostra fiction sono stati molto buoni. Vedremo, io ho appena avuto un bambino e in questo momento ho altri pensieri».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Simona Cavallari)