Pubblicato il 05/12/2011, 09:37 | Scritto da La Redazione

BEPPE FIORELLO: «IL MIO SUCCESSO E QUELLO DI ROSARIO FANNO INVIDIA A MOLTI»

tvzoomscoop L'attore siciliano, in un'intervista a TVZOOM, commenta l'incredibile ascolto della sua fiction, ma anche quello dello show del fratello. Il successo è bello, ma è capace di scatenare troppe invidie.

ESCLUSIVA TVZOOM: Questa sera saranno di nuovo insieme. Rosario sul palco dello studio 5 per l'ultima puntata del suo #piùgrandespettacolodopoilweekend, Beppe seduto in platea. Dopo che la scorsa settimana il loro duetto, tutto giocato sui ruoli perennemente drammatici di Beppe, ha avuto il picco di ascolti, è partito il tam tam: perché i due fratelli Fiorello non fanno qualcosa insieme? Il direttore di Raifiction Fabrizio Del Noce ha addirittura ipotizzato una partecipazione dei due al prossimo Festival di Sanremo. Manifestazione a cui, però, Rosario, è particolarmente allergico.

E mentre oggi Rosario tradirà Beppe con Roberto Benigni, attesissimo ospite della sua trasmissione, Beppe si gode i risultati d'ascolto della sua fiction Sarò sempre tuo padre, due puntate andate in onda su Rai Uno sulla drammatica storia di un padre separato. La seconda puntata ha ottenuto oltre otto milioni di spettatori e il 30% di share. I grandi ascolti di Rai Uno sembrano dunque diventati un affare di famiglia.

«Io e Rosario non ci prendiamo mai sul serio, ma facciamo le cose seriamente – spiega Beppe Fiorello a TVZOOM – Una cosa ci accomuna, l'angoscia per il successo e i grandi ascolti perché il successo qui non si perdona. Questo è il mio incubo peggiore».

 Lei lo perdona il successo agli altri?

«Mi è capitato di invidiare il successo di altri, ma è stata un'invidia professionale, mai spirituale, o a livello di odio personale. Nel nostro caso quello che dà fastidio non è il successo mio o di Rosario, ma quello di una famiglia, si chiedono come hanno fatto questi due ad arrivare fino a qui».

Forse tanto successo darà fastidio anche a qualcuno nel mondo del cinema?

«Se traduciamo in termini di incasso questi otto milioni e cento mila spettatori, si arriva a cinquanta milioni di euro. Traduciamoli pure in termini pubblicitari, la Rai con me e mio fratello si è garantita gli introiti del canone per i prossimi due anni. Però poi quando d'estate vanno in onda le repliche delle mie fiction e fanno il 20% di share io non prendo un euro. Dovrebbe essere riconosciuto il diritto di replica come succede in Francia. Ma questo il pubblico non lo sa e pensa che a guadagnarci sia sempre io».

 Vi siete sentiti con Rosario per i commenti sul successo  di Sarò sempre tuo padre.

«Mi ha chiamato, ha commentato con una risatina quasi di pudore che sembrava dire: "E ora come andiamo in giro?"».

 La stagione della fiction di Raiuno poi non era partita affatto bene dal punto di vista degli ascolti…

«La gente a casa c'è, quando vede un buon prodotto si ferma e lo guarda. E questa è la risposta migliore a quei tanti registi e colleghi che continuano a sostenere che la fiction italiana è morta. E poi c'è un altro dato positivo che caratterizza questa serie: non sono morto».

Perché era già morto lunedì sera durante la gag con suo fratello Rosario.

«Quella sera ci siamo divertiti troppo, non avevamo provato niente. Io sono arrivato a Cinecittà nel pomeriggio e ci siamo detti: prendiamoci un po' in giro. Rosario ha cominciato a scherzare sui miei film, sempre drammatici, e gli autori ci hanno bloccato, "ecco parlate di questo". E così abbiamo fatto».

Anche per lei è arrivato il momento della commedia, in questi giorni è sul set del nuovo film di Ferzan Ozpetek, Magnifica presenza, che ruolo avrà?

«Posso dire poco del film. E' una commedia particolare, affascinante, tra moderno e retrò. La mattina quando arrivo sul set sto un'ora e mezza tra trucco, parrucco e vestizione. E non aggiungo altro».

A gennaio arriveranno le candidature agli Oscar, per l'Italia concorre Terraferma di Emanuele Crialese dove ha recitato anche lei…

«Se quel film dovesse vincere l'Oscar forse è meglio che io cambi Paese».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Beppe Fiorello)