Pubblicato il 30/11/2011, 14:44 | Scritto da La Redazione

NECCO: SE 90° MINUTO CHIUDE È SOLO COLPA DELLA RAI

NECCO: SE 90° MINUTO CHIUDE È SOLO COLPA DELLA RAI
{Summary}La trasmissione calcistica della Rai rischia la chiusura per mancanza di fondi. Luigi Necco, volto storico del programma, spiega a TVZOOM i motivi del declino dell'intero mondo del pallone {/Summary} . È stato uno dei volti storici di 90° minuto, uno di quei giornalisti-macchietta che nel cuore aveva il suo Napoli, pur rimanendo imparziale nella […]

{Summary}La trasmissione calcistica della Rai rischia la chiusura per mancanza di fondi. Luigi Necco, volto storico del programma, spiega a TVZOOM i motivi del declino dell'intero mondo del pallone {/Summary} .

È stato uno dei volti storici di 90° minuto, uno di quei giornalisti-macchietta che nel cuore aveva il suo Napoli, pur rimanendo imparziale nella doverosa cronaca della partita della domenica pomeriggio. Il suo volto, le sue giacche e la sua cadenza partenopea hanno convinto Teo Tecoli a farne una storica parodia che ha contribuito ad amplificare la sua fama. Ora Luigi Necco è in pensione e l'ipotesi che 90° Minuto possa chiudere, visto che la Rai non ha più i soldi da offrire alla Lega Calcio per continuare a trasmettere le immagini delle partite di serie A la domenica, non lo stupisce più di tanto. «90° minuto ha cominciato a morire quando è morto Paolo Valenti – sottolinea il giornalista – Poi quando è arrivato il denaro dei privati, soprattutto di Mediaset, la trasmissione ha perso  il mordente, tutti sono diventati i primi a raccontare goal, falli ed errori arbitrali. La colpa è della Rai che ha fatto di tutto per perdere qualunque prerogativa per difendere i suoi diritti». La Rai dal canto suo si difende. «Non è la Rai che vuol chiudere 90° Minuto – spiegano a Viale Mazzini – Ma non possiamo mantenere una trasmissione che non ha più ragione d'essere dopo lo spezzettamento del campionato in tante giornate. Bisogna vedere se la Lega vorrà accettare le esigenze editoriali della tv generalista». Rai e Lega calcio dovranno trovare un accordo entro il 5 dicembre, altrimenti addio 90°minuto.

Necco, ha una soluzione per salvare lo storico programma di calcio della Rai?

«Prendere i suoi cronisti e trasferirli in programmi tipo Quelli che il calcio per fare ridere il pubblico con il nostro tifo un po' pacchiano, ma inoffensivo».

Oggi i cronisti sportivi si prendono troppo sul serio?

«Non vogliono ridere più del pallone, perché il calcio è un affare. Ricordo che per qualche commento un po' più avventato ho ricevuto telefonate dai presidenti delle squadre per ricordarmi che il calcio era un industria. Ora non si sprecano neanche a telefonare, se un cronista si prendesse la libertà di dire la verità, lo farebbero subito fuori».

Il calcio ormai fa coppia fissa con lo spettacolo e la tv. Cosa pensa della storia del Rolex rubato a Napoli alla fidanzata di Lavezzi?

«Per un orologio rubato Napoli è diventata una città di merda anche per la stampa: doveva dirlo la fidanzata di Lavezzi. Il fatto che ci siano disoccupati o giovani che vendono droga in ogni angolo della città non ha mai fatto impressione a nessuno».

Ora sembra che Lavezzi debba cambiare squadra…

«Anche Maradona soffriva la folla, si calmava solo con la droga. La pressione dei tifosi a Napoli è qualcosa di pesante».

 Più che in altre città?

«Il calcio ci piace come piace a tutti, però qui diventa una specie di contentino per quello che non abbiamo e allora è facile passare all'eccesso del divismo. Penso che se a Napoli rinascesse Caruso non avrebbe tanta gente ad ascoltarlo quanta ce n'è al San Paolo anche solo per una partita di serie C».

Insomma se davvero 90° minuto chiudesse, che farà?

«Inviterò i cronisti in una chiesa per celebrare il de profundis. Sono convinto che, grattandosi un po', verranno in tanti».

 

Tiziana Leone