Pubblicato il 06/11/2011, 14:16 | Scritto da La Redazione

USA: “X FACTOR”, IL FORMAT E’ GIUSTO, IL NOME E’ SBAGLIATO

USA: “X FACTOR”, IL FORMAT E’ GIUSTO, IL NOME E’ SBAGLIATO
  Negli Stati Uniti è partita la sfida di “X Factor” ad “American Idol”.  Il format di Simon Cowell sembra funzionare oltre oceano: apprezzato il ruolo centrale dei giudici e l’ampio spazio che viene dato alla spettacolarizzazione della musica e alle canzoni arrangiate per i diversi interpreti. Elementi che differenziano “X Factor” da “American Idol” […]

 

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Negli Stati Uniti è partita la sfida di “X Factor” ad “American Idol”.  Il format di Simon Cowell sembra funzionare oltre oceano: apprezzato il ruolo centrale dei giudici e l’ampio spazio che viene dato alla spettacolarizzazione della musica e alle canzoni arrangiate per i diversi interpreti. Elementi che differenziano “X Factor” da “American Idol”  e che sembrano essere i punti di forza nella sfida trai i due talent show. 
“X factor” ha debuttato con 12,5 milioni di spettatori, un risultato positivo tuttavia al di sotto delle attese della produzione che stimava 20 milioni di spettatori. Secondo gli analisti americani è dovuto a due a cause: la forte competizione della programmazione autunnale, in particolar modo Modern Family su ABC,  e il momento di fatica che attraversano i talent show. Il punto debole di “X factor” sembra essere il nome: non è una espressione che gli americani conoscono e usano. Chi ha talento e “quel certo non so che” in America ha l’It factor, non l’ X factor. Una “X” che in americano suona strano. In sostanza,  per l’audience americana il nome “X factor” non ha l’ x factor per essere il titolo di un programma di talenti musicali. Soprattutto se è in competizione diretta con un format accreditato che si chiama “American Idol”.