Pubblicato il 28/03/2018, 19:00 | Scritto da Gabriele Gambini

Francesco Renga: A The Voice of Italy non basta la voglia, ho cercato la fame

Francesco Renga: Se quando ero giovane io ci fossero stati i talent show, mi sarei senza dubbio iscritto

2,464 milioni di spettatori e 10,28% di share per il debutto della nuova stagione di The Voice of Italy, su Rai2. Il talent show condotto da Costantino Della Gherardesca ha passato con buoni numeri le Forche Caudine della prima puntata e ritorna giovedì 29 marzo in prima serata con la seconda carrellata di Blind Audition. Il primo round ha visto in Francesco Renga un coach capace di surfare tra le generazioni, forte di una riconoscibilità pop abbinata al carisma.

«A The Voice si parte dalla voce, ma il successo di una popstar passa anche attraverso la costruzione di un personaggio. Tuttavia ci sono esempi eclatanti d’oltreoceano che dimostrano come al primo posto contino il talento e la fame. Questo desidero per la mia squadra: non basta la voglia di manifestarsi, è fondamentale l’urgenza di comunicare qualcosa».

C’è da chiedersi che cosa avrebbe fatto un Francesco Renga agli albori se avesse avuto la possibilità di iscriversi a un talent televisivo: «Mi sarei iscritto. Vi dico di più: a The Voice cerco di essere il coach che avrei voluto avere se avessi partecipato come concorrente».
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Gabriele Gambini

(nella foto Francesco Renga)