Pubblicato il 20/03/2018, 19:04 | Scritto da Gabriele Gambini

Jack Jaselli: Nonostante Tutto racconta il potere che ha la musica di cambiare le cose

Jack Jaselli: “Nonostante Tutto nasce dal mio incontro con le detenute del carcere femminile della Giudecca, a Venezia, ed è sia il titolo del mio singolo, sia del documentario in onda su Real Time”

Immaginare di cambiare le regole d’ingaggio comunicativo consuete. Un po’ come se, per sfida, ci venisse chiesto di camminare all’indietro anziché in avanti. Serve adattarsi, facendo di necessità virtù, stuzzicando magari quei meandri creativi che nemmeno si sospettava di possedere. È l’esempio scelto da Jack Jaselli per raccontare il percorso d’ideazione del suo nuovo singolo, Nonostante Tutto (Universal), scritto sfruttando i suggerimenti delle detenute del carcere femminile della Giudecca, a Venezia. «Ci sono andato per tenere un concerto, da lì è nata l’idea, facendo conoscenza con loro, di cogliere le suggestioni che mi proponevano: una frase, una parola, un ricordo capace di rendere manifesta la loro intenzione di raccontarsi come donne, come ragazze con speranze, e non solo come detenute destinate a scontare una pena spesso conseguenza di incidenti della vita», dice Jaselli.

Le suggestioni verbali sono diventate testo, il testo è diventato una canzone, la canzone dà il titolo al documentario prodotto da Milano Produzioni in onda mercoledì 21 marzo alle 23.10 su Real Time. Forse non è un caso la sua messa in onda nel primo giorno di primavera, a testimonianza di un intento narrativo preciso: raccontare storie di varia umanità in un contesto difficile, con la musica a far da collante per prospettive di rinascita dopo un inverno esistenziale freddino.

«L’efficacia del documentario è nella sua spontaneità. Racconteremo tutto. Le mie visite al carcere, la strada che ha condotto me e le ragazze alla costruzione del brano», prosegue il cantautore, che ai nostri microfoni spiega per filo e per segno che cosa dobbiamo aspettarci. E ripensando alla sua carriera, precisa: «L’ultimo spartiacque del mio percorso musicale è stato quando ho deciso di cantare in italiano. Dopo essere stato in California a registrare il mio precedente lavoro, ho capito che avrei dovuto esplorare una zona di me con possibilità enormi, ma ancora vergine».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Jack Jaselli)