Pubblicato il 07/03/2018, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Pablo Trincia: A Hello Goodbye racconto storie potentissime

Pablo Trincia condurrà Hello Goodbye, prodotto da DueB, dal 6 aprile ogni venerdì alle ore 23.05 su Real Time

Aeroporto di Milano Malpensa. L’antropologo Marc Augè lo definirebbe un non-luogo, un contenitore privato delle prerogative di struttura relazionale per umani. Ma Pablo Trincia non è un antropologo. È piuttosto un giornalista-scavatore, specializzato nello stuzzicare gli animi pur di estrarre una storia dalla banalità apparente. In Hello Goodbye ci prova. Partendo proprio dallo scalo aeroportuale milanese: «Non guarderò più un aeroporto con gli occhi che avevo prima di registrare il programma», spiega. «Mi sono imbattuto in storie potentissime, molto diverse tra loro, partendo da semplici domande poste alle persone che incontravo». Un esempio emblematico: «Due uomini sudanesi che aspettavano le cugine in arrivo dall’Africa per sposarsi. Chiedendo loro perché si trovassero lì, si è aperta una finestra su un mondo inaspettato. Usi, costumi, vissuti imprevedibili».

Dunque Pablo Trincia non è un vero scavatore. Somiglia più a un aggregatore: prende gli umani erranti e atomizzati della società individualista, li fa parlare, scopre punti in comune che ci fanno capire come, in fondo, siamo tutti sulla stessa barca. Pardòn, sullo stesso aereo. «La forza di Hello Goodbye sta nell’improvvisazione. C’è poca scrittura e molta azione sul campo. Qualcosa di diverso e complementare rispetto alle inchieste che sono abituato a condurre: quelle richiedono lungo studio e preparazione».

Studio e preparazione mostrato, saltando di palo in frasca ma rimanendo nell’ambito dell’umanità che si interroga sul presente, dagli analisti quando avevano previsto un esito elettorale dominato dalle forze sovraniste. O, per semplificare, populiste. «Giornalisticamente il voto recente offre tantissimi spunti. Ma dietro il fascino del racconto, una House of cards nostrana, c’è da chiedersi come andranno le cose. Due blocchi populisti contrapposti dovranno trovare una sintesi non facile. Sono preoccupato».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Pablo Trincia)