Pubblicato il 21/12/2017, 19:32 | Scritto da Andrea Amato

Roberto Bolle e il suo candore capace di rendere la tv un posto migliore

Alla presentazione dello show Roberto Bolle – Danza con me, in onda su Rai 1 l’1 gennaio, il ballerino ha danzato con le parole e convinto la stampa

Mentre Roberto Bolle parla all’Accademia della Scala, durante la conferenza stampa di Roberto Bolle – Danza con me, in onda su Rai 1 il primo gennaio, si sentono i passi delle giovani ballerine che al piano di sopra si allenano. Provano e riprovano quei passi che lui, undicenne, appena entrato all’Accademia, non immaginava sarebbero diventati la sua porta verso il mondo.

«Mai, non avrei mai immaginato di diventare autore, direttore artistico, interprete di uno show come quello di Rai 1, faccio tutto io». Ride, mentre lo dice, Roberto Bolle, l’etoile che il mondo ci invidia, lui artista intelligente da capire che la danza non poteva restare relegata dentro i teatri con la puzza sotto il naso, ma doveva sporcarsi con il mondo là fuori, persino con quel carrozzone nazional popolare che è il Festival di Sanremo.

Curioso e coraggioso abbastanza da sfidare il luogo comune del ballerino in calzamaglia, Bolle è più conduttore di molti altri, nello show di Rai 1 gestisce un Marco D’Amore che finalmente si libera dal fantasma di Ciro l’Immortale, duetta con Pif lasciando che l’ironia entri tra un plié e un relevé, si concede alla musica di Sting e al sarcasmo di due signore irriverenti con Virginia Raffaele e Geppi Cucciari.

Bravo abbastanza da cambiare mestiere e fare il conduttore. «Che mi venga bene non lo so – dice –. Ho preso più confidenza con il mezzo e i tempi televisivi, però non lo sento il mio mondo, è qualcosa di un po’ forzato». Possono dormire sonni tranquilli i fan del ballerino Bolle, non ha nessuna intenzione di baudizzarsi, nonostante l’indubbia capacità di gestire quel mondo del piccolo schermo, che lo ha battezzato nel Festival di Saremo di Carlo Conti due anni fa.

Il ricordo di quella serata, in cui ballò sulle note di We will rock you dei Queen? «L’ansia della gente dietro le quinte, erano tutti nevrotici, tranne Carlo Conti». Beato candore. La tv non l’ha ancora fagocitato, ha imparato a farla, ma il ballerino ha conservato la capacitò di passare con un grand jeté sugli annessi e connessi del piccolo schermo. Lui che balla a New York, Parigi e Londra ha conosciuto le ansie del piccolo mondo di Sanremo, dove tornerebbe solo nel caso in cui si trovasse qualcosa di meglio di We will rock you. Oggettivamente difficile.

Tiziana Leone

 

(Nella foto Roberto Bolle)