Pubblicato il 30/09/2017, 15:03 | Scritto da La Redazione

Will&Grace ritorna, il primo episodio si gioca tutto sull’effetto Trump

Will&Grace, dal 13 ottobre su Joi, è alla nona stagione e uno dei sottotitoli è: 11 anni sono passati, niente è cambiato tra i protagonisti, ma intanto è cambiato il mondo

Gli dei preservino Donald Trump a lungo, sembrano augurarsi i comici d’oltreoceano, un po’ come accadeva ai tempi di Bush jr., ma peggio, quindi meglio. Nella tv USA, già da inizio anno, Stephen Colbert ha surclassato negli ascolti Jimmy Fallon perché ha puntato tutto sulla satira politica, quindi sul dibattito post elezioni, quindi su Trump. Il pubblico gradisce e non sembra spaventato dalla polarizzazione argomentativa con relativa perdita di varietà tematica: spesso un macrotema può contenere tanti microargomenti che vivono di vita propria, e parlando di Trump, per esempio, ci si può riferire a dibattiti sul clima, sulla geopolitica, sul femminismo, sui diritti civili delle comunità omosessuali, eccetera. Nel solco di questo ragionamento, i fan della prima ora ma anche – come auspicano i dirigenti Premium – le nuove generazioni, salutano il ritorno di Will&Grace. Si tratta della comedy gay-friendly che più di tutte le altre in America ha rappresentato lo spirito del suo tempo, conquistando, nell’arco di otto stagioni, tra il 1998 e il 2006, 51 premi, tra cui 16 Emmy e 7 Sceen Actors Guild.

Oggi la nona stagione è partita, una reunion/revival a distanza di 11 anni dall’ultima puntata trasmessa. Alle ore 21 del 28 settembre, ora di New York, è andata in onda su NBC la prima puntata, e in Italia Joi l’ha seguita, originale e sottotitolata, in esclusiva assoluta e in contemporanea. Per chi se lo fosse perso, lo stesso episodio verrà riproposto questa sera, sempre su Joi, alle ore 22. Dopodiché, la totalità dei 16 nuovi episodi sarà trasmessa in Italia doppiata, dal 13 ottobre ogni venerdì alle 21.15, sempre su Joi. Chi conosce la serie si ritroverà a suo agio nel rivedere i protagonisti: Debra Messing nei panni dell’arredatrice d’interni Grace, Eric McCormack in quelli l’avvocato gay Will, suo migliore amico, Sean Hayes e Megan Mullally nel ruolo del linguacciuto macchiettistico Jack e della svampita Karen. Al loro fianco, tutta la storica squadra, dai due creatori Max Mutchnick e David Kohan alle maestranze.

Come detto, l’obiettivo dichiarato fin dal primo episodio sembra essere quello di spernacchiare l’attuale inquilino della Casa Bianca, non risparmiando però fendenti satirici a tutte le categorie sociali. Sguinzagliando l’ironia tipica della serie, con abbondanza di posture macchiettistiche, in tanti intrecci tra vita pubblica e privata dei protagonisti, che ricalcano l’atmosfera delle stagioni precedenti. Non a caso, uno dei claim dello show è: Dopo 11 anni, niente è cambiato tra i protagonisti, ma intanto è cambiato il mondo. Il punto di forza sta nell’essere rimasta uguale a sé stessa a distanza di 11 anni – televisivamente un’era geologica – adattando il racconto e l’azione dei personaggi a quest’epoca. Ma il banco di prova cruciale sarà la verifica del suo appeal presso quel pubblico che si era perso per ragioni anagrafiche le prime stagioni.

 

(Nella foto il cast di Will&Grace)