Pubblicato il 11/09/2017, 15:33 | Scritto da Andrea Amato
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Auditel, forse è la volta buona per il rinnovamento

Auditel, forse è la volta buona per il rinnovamento
Annunciata per il 2018 la prima indagine sui device digitali. Dopo decenni di immobilismo sembra arrivato il momento della modernizzazione.

Auditel ha affidato a comScore il compito do sviluppare la tecnologia

 

Il consumo di televisione, noi telespettatori lo sappiamo bene, negli ultimi anni è cambiato radicalmente. Prima c’era solo la tv analogica, poi è arrivata la pay tv satellitare e dopo il digitale terrestre. Negli ultimi cinque anni, poi, c’è stata la rivoluzione mobile: applicazioni per smartphone e tablet, Netflix, le tv on demand. E mentre le nostre abitudini di fruizione si rivoluzionava ogni sei mesi, l’indagine degli ascolti tv è rimasta immobile per decenni.

Auditel, come l’ultimo dei soldati giapponesi, è rimasta in trincea, ancorata a un mondo che non c’è più. A pensar male si potrebbe dire che i soci di maggioranza (Rai e Mediaset) fossero i meno sensibili ai cambiamenti, ma alla fine il mercato (gli investitori pubblicitari) si sono imposti: o modernizzate il metodo o smettiamo di fare pubblicità.

Grazie a uno stagista poco avvezzo alla tecnologia è stato cambiato il panel delle famiglie campione Auditel, passando da 5.700 nuclei a oltre 16.100, ma la vera rivoluzione tanto richiesta dovrebbe arrivare l’anno prossimo: «la prima pubblicazione di dati censuari sui “device digitali”», come dice la nota ufficiale in un gergo un po’ arcaico. Tradotto per le persone normali: fra un anno avremo i primi dati dell’ascolto tv rilevati grazie anche ai dispositivi digitali, ovvero pc, smartphone, smart tv e tablet.

Secondo il comunicato, probabilmente redatto da un carabiniere tra una denuncia e l’altra, «Auditel opererà nel perimetro dei contenuti dei broadcaster, trasmessi sulle properties delle emittenti, fornendo al mercato televisivo metriche rigorose sui consumi video sia editoriali che commerciali». Leggendolo così si potrebbe pesare che la nuova indagine conteggerà anche le visioni sulle app dei vari editori: RaiPlay (Rai), PremiumPlay (Mediaset), SkyGo (Sky), DPlay (Discovery). Ma non è chiaro se anche le streaming tv saranno rilevate: Netflix, Chili Tv, TimVision.

C’è tempo per fugare tutti questi dubbi e capire la reale capacità di penetrazione della nuova indagine nei nostri consumi tv. Insomma, sembra proprio che questa volta sia quella buona per modernizzare un sistema tra i più obsoleti del mondo.

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nell’immagine il logo di Auditel)