Pubblicato il 18/07/2017, 16:03 | Scritto da La Redazione
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Aldo Grasso: Estate, le solite repliche e il pozzo senza fine delle Teche Rai

Aldo Grasso: Estate, le solite repliche e il pozzo senza fine delle Teche Rai
La tv va in vacanza. E tutti gli anni la stessa solfa: film strareplicati, programmi condotti da dilettanti allo sbaraglio, serate «marchetta». Così Aldo Grasso sul "Corriere della Sera".

Estate, le solite repliche e il pozzo senza fine delle Teche Rai

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Aldo Grasso.

Tutti gli anni la stessa solfa: la tv va in vacanza, non così molti spettatori. S’inizia con i conduttori che salutano il pubblico dando appuntamento a ottobre e si finisce con le solite repliche, con il pozzo senza fine delle Teche, con film strareplicati, con programmi condotti da dilettanti allo sbaraglio, con le serate «marketta» a questa o quella località. Sono poche le reti che continuano con una programmazione decente, rispettosa del proprio pubblico. E poi ci sono le pay-tv. Vuoi vedere qualcosa d’interessante? Paga! I motivi della desertificazione sono semplici: d’estate il bacino d’utenza si restringe, ci sono meno investimenti pubblicitari, bisogna tagliare i costi, procedere con il motore in folle. Detta così, la programmazione televisiva estiva ha una sua ragionevolezza. Con un però grande come una casa. In Italia esiste il cosiddetto servizio pubblico, che ha alcuni compiti statutari, al di fuori della mera concorrenza.

La Rai, nei confronti dei cittadini, ha un dovere in più rispetto agli altri network, specie nei periodi di crisi: le famiglie che stanno a casa e non possono andare in vacanza (sei milioni gli italiani che quest’anno rinunciano alle ferie), gli anziani, i malati non hanno diritto a una tv decente? Se il canone, cioè un’entrata cash sicura e a bilancio, è usato solo per i mesi in cui vige il periodo di garanzia (quello che stabilisce i contratti pubblicitari), significa che il mercato televisivo è fortemente sbilanciato a favore di Viale Mazzini. Ovviamente la Rai sostiene che la sua offerta editoriale è ricca anche in estate, con l’informazione, nuove serie, sport e musica. Mah! C’è un’altra considerazione che fa andare in bestia i molti lettori che ci scrivono. Com’è possibile che i famosi conduttori che hanno strappato contratti milionari facciano quattro mesi di ferie? Non potrebbero accontentarsi di uno e lavorare gli altri tre, anche a scartamento ridotto?

(Nella foto il logo di Techetechetè)