Pubblicato il 24/06/2017, 19:02 | Scritto da Andrea Amato

The Sweetman Pro: la serenità data dalla certezza del risultato

The Sweetman Pro: la serenità data dalla certezza del risultato
Il programma di Sky Uno con Iginio Massari esalta la tecnica della cucina dolciaria, rispetto all’improvvisazione del salato. E per questo il format funziona.

The Sweetman Pro va in onda su Sky Uno venerdì alle 20.30

Amo cucinare. Per anni, tra la piccola cerchia di amici abbastanza inetti ai fornelli, dicevo di essere un potenziale chef. Ho mantenuto questa presunzione fino all’avvento televisivo di MasterChef. Dalla prima edizione, puntata dopo puntata, gli amici hanno iniziato a burlarsi di me, dopo anni di angheria e frustrazioni: «Ma anche tu saresti capace di fare quel piatto?». La risposta, ovviamente, era sempre la stessa: «No». Ho letto qualche libro, ho osservato molto le nonne e per il resto in cucina sono sempre andato d’istinto.

Ho sempre guardato MasterChef con grande attenzione, sapendo che nelle ricette salate si può lavorare di estro e fantasia, correggere in corsa, aggiustare il tiro all’ultimo momento e salvare il piatto. Ieri sera, però, ho visto la seconda puntata di The Sweetman Pro, il programma di access prime time (20.45) di Sky Uno con Iginio Massari. Il maestro pasticciere, in mezzora, giudica il lavoro di concorrenti professionisti. Sono stato rapito dalla scientificità della pasticceria che, come tutti sanno, lascia ben poco spazio all’improvvisazione e alle correzioni in corsa, ma libera con rigore l’estro e la fantasia.

Fin qui tutto già detto, ma The Sweetman Pro, dal punto di vista televisivo, funziona molto bene innanzitutto perché la pasticceria è poco inflazionata rispetto al salato e poi perché la tensione data dalla capacità tecnica è molto più marcata. Iginio Massari, un cerbero intransigente, è da sempre lo spauracchio dei concorrenti di MasterChef ogni volta che va ospite nel cooking show più famoso d’Italia, ma funziona molto bene con colleghi professionisti. La forza del format è proprio questa assenza di interpretazione. Se nei programmi di cucina tradizionale ogni piatto può essere giudicato in maniera differente, a seconda del gusto del palato di chi lo assaggia, nella pasticceria c’è solo un modo di fare un dolce: quello giusto. Vi sembra poco?

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto Iginio Massari)