Pubblicato il 15/06/2017, 16:30 | Scritto da Tiziana Leone

Michele Santoro: La riforma Rai di Campo Dall’Orto è fallita

Michele Santoro: “In Rai troppo potere a case di produzione e agenti”

Rai, Viale Mazzini. Sala degli Arazzi. Michele Santoro è qui per parlare del suo nuovo progetto M, che è l’iniziale del suo nome, ma anche un nuovo format in onda giovedì 22 e 29 giugno alle 21.15 su Rai 2 sulla figura di Hitler, non un documentario, ma un racconto tra cinema, teatro, dibattito e tv con attori e ospiti.

In cinque minuti Santoro racconta il suo programma. Poi scatta la molla. Un fiume in piena che trascina dietro di sé Fabio Fazio e Antonio Campo dall’Orto, la Endemol e Magnolia, gli agenti televisivi e i compensi degli artisti e che nasce dai lunghi e vuoti corridoi di Rai 2: «Giravo al quinto piano nei corridoi di Rai 2. Ho visto sui muri tante foto di programmi, ma noi non ci siamo, nonostante i nostri programmi abbiano fatto la storia. Sono contento di mantenere questo carattere di autore proibito, non avere la patente dell’ufficialità significa non essere mai stati istituzionalizzati».

Accanto a lui, Ilaria Dallatana inizia a capire: la presentazione stampa di un programma ha già il sapore di un comizio che nessuno può fermare. E la certezza arriva al passaggio successivo, in cui Santoro tira in ballo le società di produzione esterne, compresa Magnolia, che il direttore di Rai 2 ha creato e plasmato, prima di passare nella tv di Stato: «Si parla tanto dei miei compensi, ma perché nessuno chiede quanto guadagnano agenti come Beppe Caschetto o Lucio Presta? Gli agenti facciano gli agenti, ma la direzione generale intervenga e lasci spazio anche a produttori indipendenti, non per me, ma per i giovani che realizzano documentari. Volete far lavorare Magnolia, Endemol e Freemantle, fatelo, ma lasciate un 30% ai giovani».

L’immensa “M” che campeggia sullo schermo dietro a Santoro è l’emblema di una giornata che Michele vuole tutta per sé, perché questa Rai è ancora comunque la sua Rai: «Anche se nessuno mi chiede di fare un programma politico per cui mi adatto a fare programmi di storia».

Parla di Hitler in tv, ma qui, sulla poltrona bianca, il suo obiettivo è la politica, vero peccato originale dell’ex direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, reo di aver immaginato che i partiti potessero davvero star fuori da Viale Mazzini. In questo video di TvZoom c’è lo sfogo di Santoro e accanto lo sguardo imbarazzato della Dallatana.

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Tiziana Leone

 

(Nella foto Michele Santoro)