Pubblicato il 14/06/2017, 19:03 | Scritto da Francesco Sarchi

Sky Arte: da questa sera la mini serie Vai col liscio

Vai col liscio è in anteprima al Biografilm Festival

Il liscio non è solo un genere musicale. Questo è il messaggio che traspare da Vai col liscio – L’epopea del liscio romagnolo in tre atti, la mini serie in onda a partire da questa sera alle 21:15 su Sky Arte HD e prodotta da Sonne Film e Metters Studio in collaborazione con Sky Arte e Genome Films. La mini serie, diretta da Giangiacomo De Stefano e Matteo Medri, nata dall’idea di Giordano Sangiorgi, è in anteprima in questi giorni al Biografilm Festival – International Celebration of Lives, manifestazione iniziata il 9 giugno e che terminerà il 19 a Bologna.

Vai col liscio – L’epopea del liscio romagnolo in tre atti parte dalle origini del liscio, quando all’inizio del 1800 nacque in Romagna grazie alla fusione di balli esteri come il Valzer, la Polka e la Mazurka. La grande diffusione la si deve a Secondo Casadei che dagli anni ’30 del secolo scorso rese famoso il genere, inventando anche la canzone più famosa di tutto il genere: Romagna Mia. Ma il grande successo lo si deve, indubbiamente, al nipote di Secondo, Raoul Casadei che negli anni ’70, anche grazie al boom economico e al turismo di massa in riviera rese il Liscio un fenomeno internazionale.

Non solo i Casadei, ma anche L’orchestra Borghesi, La Vera Romagna, Castellina Pasi, Baiardi, Il folklore di Romagna, Ivano Nicolucci, La storia di Romagna e tanti altri contribuiranno all’espansione del liscio, come Renzo e Luana negli anni ’90 e Roberta Cappelletti, L’orchestra Bergamini, Grande Evento e L’Orchestra Gramellini ai giorni nostri. Tante le testimonianze raccolte in Vai col liscio – L’epopea del liscio romagnolo in tre atti, come quella dello stesso Raoul Casadei e di Riccarda, figlia di Secondo, ma anche artisti “insospettabili” cultori del genere come Jovanotti, Vinicio Capossela, Italo Cucci, Goran Bregović, Elio e le Storie Tese e Andrea Mingardi.

 

Francesco Sarchi

 

(Nell’immagine un titolo di giornale su Raoul Casadei)