Pubblicato il 02/06/2017, 15:03 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: House of Cards e l’ombra di Donald Trump

Aldo Grasso: House of Cards e l’ombra di Donald Trump
I nuovi episodi della serie riprendono da dove avevamo lasciato la power couple, con il presidente degli Usa che giurava guerra all’ICO, gruppo terroristico di matrice islamista. Così Aldo Grasso sul “Corriere della sera”.

Il vento nuovo dell’America: Kevin Spacey e il fantasma di Trump in House of Cards

Rassegna stampa: Corriere della sera, di Aldo Grasso.

I nuovi episodi riprendono da dove avevamo lasciato la power couple, con il presidente degli Usa che giurava guerra all’ICO, gruppo terroristico di matrice islamista.

«Alla Casa Bianca abita un furfante». Inizia così la quinta stagione di House of Cards. Il furfante in questione è Frank Underwood (Kevin Spacey), ma tutti pensano a qualcun altro. Del resto i nuovi sceneggiatori — Melissa James Gibson e Frank Pugliese, che hanno preso il posto di Beau Willimon, showrunner fin dalla prima stagione — non potevano non tener conto del vento che stava soffiando sull’America (Sky Atlantic, mercoledì, 21.15). I nuovi episodi riprendono da dove avevamo lasciato la power couple, con il Presidente degli Stati Uniti che giurava guerra all’ICO, gruppo terroristico di matrice islamista, e la First lady (Robin Wright) che accettava di tornare al suo fianco a condizione di essere candidata alla vicepresidenza nel ticket democratico per le elezioni presidenziali.

Si parla così di restrizioni sui visti, di zone d’interdizione sui voli (no-fly zone), di fake news. E in accesi dibattiti i repubblicani contestano al Presidente alcune storture che oggi sono attribuite a Donald Trump. Un paradosso? Se le vicende di House of Cards, anche negli snodi narrativi più inauditi, hanno fin qui delineato un’antropologia politica che lascia poco spazio agli idealismi, l’effetto Trump si fa sentire, eccome. Ed è un classico effetto di straniamento: come se la realtà, ancora una volta, fosse più creativa della finzione, come se il potere non solo non saziasse mai, ma si presentasse sotto forme imprevedibili. La saga degli Underwood è ancora piena di corruzioni, di tradimenti, di spietatezze.

Quando il Presidente si rivolge al pubblico per spiegare i meccanismi del potere, non ci stupisce più. Sappiamo che è così. Lo straniamento, quell’effetto di sconvolgimento della percezione abituale della realtà, al fine di rivelarne aspetti nuovi o inconsueti, nasce ora dalla sovrapposizione di Frank con il fantasma di The Donald: «La paura è antiamericana».

 

(Nella foto Kevin Spacey e Robin Wright)