Pubblicato il 13/05/2017, 12:01 | Scritto da La Redazione

Paura in Eurovision se vince Gabbani l’anno prossimo toccherà alla Rai

Gli avversari sono poca cosa

 

 

Rassegna Stampa: il Messaggero, pagina 26, di Marco Molendini

Paura in Eurovision se vince Gabbani l’anno prossimo toccherà alla Rai

LA POLEMICA

 

Gabbani e la sua scimmia rischiano di farla da padroni all’Eurofestival. Le trombe dell’agonismo nazionalista possono intonare il loro inno (a parte gli scongiuri di rito) sulle note allegre di Occidentali’s karma. Gli avversari sono poca cosa: c’è un portoghese di notevoli capacita vocali, tal Salvador Sobral, che canta una sorta di nenia, c’è un ragazzino bulgaro reduce dall’X Factor locale che fa finta di essere nato a Halifax come Ed Sheeran, e c’è una francese, Alma, che almeno è bella. Il resto appartiene al bel mondo della sottocanzone (con molti reduci dai talent dei vari paesi, ma non da vincitori), un mondo popolato da scimmiottatori di seconda serie privi di qualsiasi originalità, spesso addirittura ridicoli. Anche perché i concorrenti di questa sorta di Giochi senza frontiere della canzone sono inseriti in uno show casareccio (quest’anno a condurre da Kiev ci sono tre presentatori che hanno avuto la bella idea di parlare all’unisono) e improbabile, ma soprattutto inutile perché costoso e perché nella sua storia non ha certo dato segni tangibili di sé. Il personaggio più rilevante uscito da questo papocchio è stato Conchita Wurst, drag queen capace del colpo gobbo di presentarsi vestito da donna (voce compresa) e la barba lunga. La Rai per 14 anni ha rinunciato alla parata. Stasera, per la seconda volta di fila, trasmette la finale da Kiev sulla sua rete ammiraglia: l’anno scorso fece il 17 per cento di share, a conferma di quanto avesse ragione il compianto Gianni Boncompagni quando parlava di telemorenti, a proposito del pubblico. La cosa paradossale è che, se Gabbani vincesse, l’anno prossimo dovrebbe sciropparsi tutto ciò proprio la Rai (lo prevede il regolamento) con il compito di trasmettere tre serate (ci sono anche le semifinali) e, naturalmente, di sostenere le spese di tutta la baracconata. Scimmione aiutaci tu.

 

(Nella foto, Francesco Gabbani)