Pubblicato il 12/05/2017, 15:32 | Scritto da Andrea Amato

1993: un altro gioiello tra le serie tv made in Italy

1993: un altro gioiello tra le serie tv made in Italy
Presentata ieri a Milano la serie tv in onda su Sky Atlantic dal 16 maggio: un altro prodotto da esportare in tutto il mondo, con un livello produttivo molto alto in tutti gli aspetti.

1993 è il seguito di 1992, serie tv venduta in cento Paesi

È davvero un grande momento per la creatività e produzione seriale italiana. Dopo anni di provincialismo tra carabinieri, dottori, santi e famiglie un po’ buzzicone, ormai la qualità media delle serie tv made in Italy è davvero molto alta. A fare da apripista è stata Sky nove anni fa con Romanzo Criminale – La serie, quando per la prima volta un broadcaster italiano ha deciso di applicare tutti gli stilemi della narrazione fiction americana in una produzione tutta nostrana. Da lì, poi, è arrivata Gomorra – La serie, venduta in tutto il mondo.

A ruota si è svegliata anche viale Mazzini, che con l’arrivo di Eleonora Andreatta a capo di Rai Fiction ha iniziato a ragionare in maniera diversa, con una visione più internazionale dei prodotti (I Medici) e delle storie (Schiavone, Maltese, I bastardi di Pizzofalcone). Siamo così usciti dai nostri confini, la nostra qualità è ormai riconosciuta in tutto il mondo, i nostri titoli vengono visti anche in America e la critica statunitense ci incensa ogni volta.

L’ultimo gioiello in ordine di tempo è 1993, presentato ieri a Milano e in onda da martedì 16 maggio su Sky Atlantic, proseguimento del fortunato 1992 (venduto in 100 Paesi), che racconta la storia degli anni che vanno da Tangentopoli all’elezione di Berlusconi (ci sarà anche una terza serie 1994). Il triennio che ha sconvolto il nostro Paese e che ha inevitabilmente segnato i successivi 20 anni.

La stagione 1993 è molto più matura, ricca e curata della precedente, ovviamente: dalla narrazione molto più fluida e rotonda, ai particolari dei costumi e delle scenografie. Dalle musiche iconiche, ma mai banali, curate da Boosta dei Subsonica, al cast che ha un affiatamento e un livello recitativo eccezionale (Stefano Accorsi su tutti). Dalla scrittura impeccabile che amalgama perfettamente storia e fiction, alla regia pulita, ma sorprendente in molti passaggi. Da vedere, insomma. E speriamo che questa “primavera italiana” duri ancora a lungo.

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto il cast di 1993)