Pubblicato il 25/04/2017, 13:00 | Scritto da La Redazione

Antonia Klugmann: A MasterChef cercherò di non dire parolacce

Antonia Klugmann: A MasterChef cercherò di non dire parolacce
La chef: “Ho lasciato Giurisprudenza e ho iniziato la gavetta come lavapiatti: un salto nel buio per una figlia di medici, anche perché allora non esisteva l’idea dello chef-star”. Così Chiara Maffioletti sul “Corriere della sera”.

MasterChef, la nuova giudice Antonia Klugmann: “Dico tantissime parolacce, in tv mi dovrò trattenere”

Rassegna stampa: Corriere della sera, di Chiara Maffioletti.

“Ho lasciato Giurisprudenza e ho iniziato la gavetta come lavapiatti: un salto nel buio per una figlia di medici, anche perché allora non esisteva l’idea dello chef-star”.

Da quando hanno annunciato che sarà lei il nuovo giudice di MasterChef, Antonia Klugmann – un cognome che deve alle origini ebraiche del nonno – vive in un clima «surreale». Prima donna nel cast del talent show di Sky (prodotto da Endemol Shine Italia), giudice più giovane di tutti con i suoi 38 anni e già eletta cuoca dell’anno dalla Guida dei ristoranti 2017, dopo aver fatto il primo provino non avrebbe scommesso di essere scelta.

Come ha vissuto l’attesa ?

«Senza troppa ansia: ho sfruttato quel tempo per ragionarci. Ho messo in discussione questa scelta diverse volte».

Come mai?

«Vengo da una piccola realtà di provincia, volevo essere certa che il mio ristorante (L’Argine, a Vencò, in provincia di Gorizia) si adattasse a questa situazione, garantire ai clienti continuità. Ora so che sarà un’occasione di crescita».

È cambiato qualcosa dopo che è uscito il suo nome?

«Venivamo già da un anno positivo: il nostro ristorante è molto piccolo, 18 coperti. Un’onda d’urto c’è stata: dalle 15 telefonate che in media riceviamo in un’ora e mezza siamo passati alle 80 all’ora. Ma vorrei che la mia realtà continuasse a restare “piccola”: mi piace dormire la notte».

Ha deciso di fare MasterChef per la fama?

«È un effetto secondario. Mi piace poter comunicare quello che faccio, la mia cucina, il mio amore per gli ingredienti, a un pubblico più ampio. Certo, ritrovarmi tra Barbieri, Bastianich e Cannavacciuolo mi fa effetto, io sono abituata a stare in cucina, o nell’orto o a fare la spesa».

Perché è diventata chef?

«Ho fatto prima il Classico e poi Giurisprudenza: a metà corso di laurea ho mollato perché la cucina era la mia passione. Ho iniziato la gavetta come lavapiatti: un salto nel buio per una figlia di medici, anche perché allora non esisteva l’idea dello chef-star»

Consiglierebbe ai vincitori di MasterChef di ripartire dalla gavetta?

«Certo. Non significa che non si possa accedere alla professione in altri modi, ma se per i primi 5 anni non mi fossi avvicinata a persone molto più competenti di me, difficilmente avrei imparato quello che so».

Cosa pensa dei modi spesso sgarbati dei giudici?

«Sono niente rispetto a quello che succede in una normale cucina. Io sono molto severa quando lavoro, ma anche perché devo rispondere a un cliente. Con un concorrente non vedo perché esserlo, oltre una certa misura».

Conosceva Barbieri, Bastianich e Cannavacciuolo?

«Sì. Ho anche lavorato nella cucina di Barbieri 12 anni fa: rivederci è stato molto bello. Loro sono delle stelle, io mi sento al primo giorno di scuola».

Come mai gli chef famosi sono quasi tutti uomini?

«L’Italia è il Paese con più chef donna stellate, ma credo che il problema sia quello di tutte le professioni. Finché le donne non pretenderanno dagli uomini lo stesso aiuto in casa che gli uomini pretendono da loro, non ci sarà mai parità. Io le lavatrici non le faccio, le fa il mio compagno. Ci dividiamo i compiti. Una donna ha il diritto di realizzarsi professionalmente al pari di un uomo».

Come vive il paragone con Cracco?

«Siamo imparagonabili, e non solo perché lui è uomo e io donna. Ma anche io sono esigente: non perché sono donna sarò più materna o buona…».

La vedremo arrabbiata?

«Magari di fronte a certi mappazzoni, come dice qualcuno… Di certo il cibo è la mia vita, una cosa che tratto con molta serietà. Forse di fronte a una zucchina troppo cotta potrei arrabbiarmi», ride.

Rapporto con le parolacce?

«Ne dico tantissime. In cucina è il posto in cui sono più me stessa, senza filtri e le parolacce mi vengono proprio spontanee. In tv cercherò di trattenermi moltissimo».

 

(Nella foto Antonia Klugmann)