Pubblicato il 07/04/2017, 19:34 | Scritto da Gabriele Gambini

Samantha De Grenet: Raz Degan vincerà l’Isola dei Famosi

Samantha De Grenet: Raz Degan vincerà l’Isola dei Famosi
Parla la showgirl uscita dal reality di Canale 5. I rapporti con gli altri concorrenti, il suo approccio al programma, i rimpianti di carriera e i progetti per il futuro.

Samantha De Grenet: “Sono sempre stata me stessa. Mi dispiace per il voltafaccia di Nathaly Caldonazzo”

Il carisma non lo puoi acquisire. O ce l’hai e ti viene riconosciuto, magari osteggiato, e allora serve a celebrare la portata divisiva della tua presenza, o non ce l’hai e fingi di averlo, e allora passi sotto silenzio come un simulacro qualunque destinato all’oblio. Ben vengano, dunque, personaggi come Samantha De Grenet sull’Isola dei Famosi (gaurda qui la gallery). Perché carismatica lo è stata davvero («Lo considero un complimento»). Per alcuni detrattori, razionale stratega, ai limiti dell’intrigante: «Chi parla di strategie e complotti mi fa sorridere, ognuno partecipa a un reality show stringendo rapporti con gli altri concorrenti e scegliendo di condividere l’esperienza con le persone che più gradisce, ma a me non è mai mancata l’autenticità, a differenza di altri». Quel che è certo, è che l’adventure game targato Magnolia deve a lei e a Raz Degan, per ragioni distinte, la polpa narrativa di una commedia umana dal ritmo darwiniano.

Samantha De Grenet, uscire a un passo dalla finale lascia l’amaro in bocca?

Al contrario. Altrimenti avrei accettato L’isola dei primitivi. Quando ho visto mio padre, è come se avessi di colpo tirato fuori per intenzione ciò che sentivo dentro per sensazione. Ho capito che era giunto il momento di uscire. Sono stata d’accordo col pubblico.

Ha quasi mantenuto la promessa di inizio programma…

All’inizio dell’Isola, dissi agli autori: “Vedrete, o esco subito o resisto fino alla fine”. Non mi sbagliavo. Ho rischiato di uscire nella prima puntata, e sono uscita poco prima della finale.

Vede? Se azzecca persino le previsioni, significa che è davvero una mente strategica, come ha detto di lei Giacomo Urtis.

Premessa: essere considerati carismatici o con le idee chiare, è un complimento. Diversa cosa è passare per amante dei complotti. Sono accuse che fanno sorridere. Chiunque partecipi a un reality come l’Isola, ha già nella sua mente l’idea di proseguire assieme alle persone con cui si trova meglio. La suddivisione in gruppi si crea inevitabilmente. Quel che non mi è mai mancata, però, è stata l’autenticità, il dire le cose come stanno. Un reality non è una fiction, trovo sia giusto mostrarsi per ciò che si è. Per esempio, quando ho chiesto a Giacomo perché mi avesse nominata, non ha saputo rispondermi. Trovo ciò abbastanza significativo.

Che è successo invece con Nathaly Caldonazzo? Dapprima sua sodale, in studio invece si è schierata contro di lei.

Non ho mai considerato Nathaly una mia grande amica, ma una buona conoscente, sì. Prima di partire, le ho dato consigli su come utilizzare al meglio i suoi social. Una volta giunti in Honduras, ho pregato chi era intenzionato a nominarla di non farlo. Quando Dayane Mello, a causa di un equivoco, mi disse che Nathaly mi aveva nominata, non ci ho creduto e ho preferito chiarire subito con lei. Oggi però mi attacca con motivazioni pretestuose, facilmente smentibili. Mi ha anche insolentito su Twitter in maniera eccessiva. Suvvia, stiamo parlando di un programma televisivo, non di un’operazione a cuore aperto. Non la capisco proprio. Sono dispiaciuta.

Capitolo Raz Degan.

Raz e io ci conosciamo da anni. Ci rispettiamo. All’inizio ci siamo supportati a vicenda. L’ho nominato quando lui ha cominciato a comportarsi con arroganza nei confronti di altri concorrenti. Poi è arrivato Rocco Siffredi a seminar zizzania tra noi. Un po’ come se, durante una partita di poker, giungesse un esterno a svelare le carte di un concorrente. Ma credo che Raz, una volta finito il programma, capirà come la penso davvero.

Raz può vincere?

Deve vincere. Si è dimostrato un abile giocatore. La produzione ha valorizzato le sue qualità di personaggio forte e lui si è mosso bene. Lui è il vero stratega, è furbo. È persino riuscito con mosse semplici a conquistarsi l’affetto di chi, fino a qualche settimana prima, gli ha remato contro…

Siete stati definiti il re e la regina dell’Isola.

Mi piace come definizione.

Vivere di privazioni amplifica le emozioni e, talvolta, le componenti negative di un personaggio?

Solo in parte. Essere lontani da casa, isolati, può rappresentare una difficoltà, ma non bisogna scordare che noi concorrenti abbiamo sempre avuto un eccellente supporto dalla macchina organizzativa del programma. Sia sul piano medico, sia psicologico, un controllo dall’alto non è mai mancato.

I momenti più belli del programma?

Quando ho visto mio padre. Un’emozione indescrivibile. Ho percepito l’affetto familiare. Quando ho potuto abbracciare la squadra di cameraman, compagni silenziosi e professionisti eccellenti con cui, durante la permanenza in Honduras, non potevamo avere contatti. Il piacere di vincere qualche prova-ricompensa. E l’amicizia silenziosa di Stefano Bettarini.

Viceversa, quello più brutto?

Quando si è creata un’incomprensione con Malena e con Nancy su una mia scelta durante una prova-ricompensa. Io ho preso delle decisioni in buona fede, non ci hanno creduto e hanno pensato ce l’avessi con loro. Sono andata a spiegarmi, non ho mai smesso di essere me stessa e di dire le cose in faccia. Non ho rinunciato a espormi in prima persona. Altrimenti sarebbe una recita, non un reality.

Ha accettato subito la proposta di partecipazione al programma?

Ci ho riflettuto, poi ho deciso di partecipare. Per tante ragioni, professionali, ma anche private. Partire lasciando a casa mio figlio è stata una decisione sofferta. Non amo chi dà giudizi senza conoscere le vere ragioni che spingono una persona a mettersi in gioco.

Ora può rimettere in discussione la sua carriera tornando in tv, magari con qualche programma.

Il sogno sarebbe poter fare qualcosa assieme ad Alessia Marcuzzi. Lei è stata carinissima nei miei confronti, senza perdere l’imparzialità della professionista. Per quanto mi riguarda, sono soddisfatta di aver ricevuto i complimenti di tanti addetti ai lavori.

Ripensando alla sua carriera, farebbe qualche scelta diversa?

Due sono i periodi significativi della mia vita professionale: la carriera come modella, dove ho avuto modo di lavorare con tutti i più grandi, da Versace a Coca Cola. Poi il periodo dei programmi in tv. Lì mi fidanzai con Leonardo Pieraccioni e fioccarono le proposte per fare dei film. Le rifiutai perché sono di indole testarda e orgogliosa, non volevo si pensasse che recitassi da raccomandata. Stessa cosa quando mi fidanzai con Pippo Inzaghi: mi proposero di partecipare a diverse trasmissioni sportive. Rifiutai per lo stesso motivo. Col senno di poi, tornando indietro, accetterei. Tanto, le malelingue, se devono sparlare di te lo fanno ugualmente.

Era una tv diversa da quella di oggi?

Era una tv più ricca di programmi e di tempo a disposizione per realizzarli. C’era maggior coesione di squadra tra chi stava davanti e chi dietro le telecamere.

Oggi è un’era diversa.

Diversa anche nei contenuti. Non amo la spettacolarizzazione della cronaca nera, la speculazione del morboso. Preferisco un entertainment garbato, leggero, ben fatto. Mi piace Mattino Cinque, trovo che Federica Panicucci sia molto brava. Apprezzo Marco Liorni e Cristina Parodi. Professionisti seri come Bonolis, Scotti. E amo Maria De Filippi. In generale, mi incuriosisco quando mi imbatto in persone da cui posso imparare qualcosa.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Samantha De Grenet)