Pubblicato il 20/02/2017, 19:30 | Scritto da Compost

Spot Tv – Banca Credito Cooperativo: si fa presto a dire banca, ma anche a farsi un autogol

Spot Tv – Banca Credito Cooperativo: si fa presto a dire banca, ma anche a farsi un autogol
Abbiamo analizzato lo spot dell’istituto bancario, realizzato da Kaleidon e pianificato da GroupM. Oltre a essere poco efficace, nasconde anche alcune insidie per lo stesso brand.

Ecco perché secondo noi quelli di Banca Credito Cooperativo si sono tirati la zappa sui piedi

Le banche sono da sempre alla ricerca di modi alternativi di comunicare, nel tentativo, quasi sempre vano, di prendere le distanze dagli stereotipi che affliggono la categoria dal punto di vista dell’immagine e del vissuto. Anche la Banca Credito Cooperativo prova a essere “diversa”, seguendo la strategia dell’understatement (?) nella sua campagna multi-soggetto televisiva e non solo. Dichiara, senza mezzi termini, di essere «differente» come fa da tempo e a supporto di questa promessa propone un trattamento essenziale: un monologo recitato da un fine dicitore e una scenografia volutamente scarna, disegnata a mano. Il tentativo è forse quello di far pensare che la Banca, non solo preferisce la sostanza alla forma, ma che non vuole investire (leggi «sprecare»), come molti suoi competitor, somme eccessive nella produzione? Probabilmente sì. E si vede.

Il risultato è complessivamente dimesso e non supera la prova del telecomando, anche perché l’impatto è totalmente affidato al monologo, che non sembra particolarmente dirompente nella sostanza, oltre a durare 25 secondi su trenta. Ciò che stupisce maggiormente però è l’atmosfera vagamente medioevale dello spot suggerita non solo dall’abbigliamento e dal linguaggio dell’attore, ma anche dalla base musicale ispirata all’Almanacco del giorno dopo di buona memoria.

È forse un tentativo di guadagnare in credibilità, facendo riferimento all’età dell’oro del mondo bancario? A quando cioè è apparsa la prima Banca? È possibile. Peccato che quella banca fosse il Monte dei Paschi di Siena, fondato nel 1472, che in pratica oggi rappresenta in termini d’immagine la kryptonite del mondo bancario. Ciò che il fine dicitore racconta, alla luce di tutto questo, diventa purtroppo irrilevante. Lui è bravo, viene dal teatro e da Zelig, ma ironia della sorte della banca, non sua, si chiama Maurizio  Lastrico. Cosa chiedere di più?

GUARDA LO SPOT TV DI BANCA CREDITO COOPERATIVO

Brand: Banca Credito Cooperativo

Agenzia: Kaleidon

Pianificazione media: GroupM

 

 

Compost

 

(Nella foto Maurizio Lastrico, un momento dello spot di Banca Credito Cooperativo)