Pubblicato il 11/02/2017, 18:01 | Scritto da La Redazione
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Sanremo – Gruppo d’ascolto under 25: Turci, Mannoia e Gabbani favoriti

I ragazzi di Radioluiss danno i voti alla quarta serata del Festival: ecco i loro favoriti prima della finale

Siamo finalmente nel vivo della gara tra i Big. La competizione tra le Nuove Proposte si conclude con la vittoria sugli altri di Lele. Tommaso Pini riceve comunque il premio della sala stampa Lucio Dalla e invece Maldestro quello della critica Mia Martini. Alla quarta serata di Festival di Sanremo non sopravvivono Ron, Gigi D’Alessio, Al Bano e Giusy Ferreri: è forse questo il segno che l’audience italiana sta attraversando un ricambio generazionale? Sul palco la solita sfilata di personalità italiane e internazionali: per la sezione dedicata al sociale vediamo Gaetano Moscato con Filippo, nonno e nipote reduci dall’attacco a Nizza. Marica Pellegrinelli, compagna di Eros Ramazzotti, sale sul palco con tutta la sua bellezza. Arriva anche una principesca Antonella Clerici, un Luca Zingaretti in promozione della nuova di Montalbano e Viriginia Raffaele con le sue imitazioni, questa volta di Sandra Milo. Sul piano internazionale Robin Schulz fa ballare l’Ariston.

Leonardo Lamacchia voto 6,5: era andato bene, forse troppo. Bissare una performance simile non era facile e probabilmente l’ansia ha giocato la sua parte, facendogli tremare le gambe e la voce. Non raggiunge la potenza dell’ultima volta. Tenerone.

Lele voto 8,5: bravo da far schifo, è odioso nel suo non sbagliar nulla e nel proporre una realizzazione senza pecche e senza punti deboli. Bravo in tutto, manca solo nel riuscire ad aggiungere quel tocco personale che conferirebbe la lode. Primo della classe.

Maldestro voto 6,5: Si alza l’odore di fumo in sala, la gente sembra sedersi per terra e si sbattono i piedi in attesa che inizi a cantare Gaetano. Ne serve davvero un altro? Maldestro canzone di.

Francesco Guasti voto 6: sarà che con quella voce ci sentiremmo sicuri di promuoverlo ad occhi chiusi, quantomeno per la sua peculiarità; sarà che ormai inizia ad essere una vecchia nuova proposta ed è più convinto degli altri sul palco. In ogni caso lascia soddisfatti anche stasera. Ma non basta. Tardone.

Ron voto 4,5: pensavamo che con un terzo ascolto… Invece no.

Chiara voto 6,5: alla terza esibizione la canzone sembra più nelle corde dell’artista. Sicuramente anche il cambio di outfit giova. Il rosso del vestito anima un’interpretazione che appare più sentita anche dall’artista. Il pubblico se ne accorge ed apprezza. Fuoco di paglia.

Samuel voto 5: esaurito l’effetto novità si perde nel limbo delle canzoni che tutti conoscono ma di cui nessuno sa né il titolo né l’artista. Anzi nemmeno in quello. Aspetta… ma di che canzone stiamo parlando? Passabile.

Al Bano voto 6,5: dopo solo la seconda performance di Di rose e di spine, si ha la sensazione di conoscerla più o meno da almeno trent’anni. È un grande interprete, anche tecnicamente non ci sono errori. Purtroppo Al Bano è figlio dei suoi tempi e anche la canzone è già datata. Ai miei tempi

Ermal Meta voto 7,5: renderà orgogliosa la sua anima proveniente della terra delle aquile, perché fa volare il pubblico in sala, ha carattere ed è forte, forte, forte. Il ritornello entra in testa, il testo è potente e la tecnica non ha più bisogno di nulla. Shipqtaren.

Michele Bravi voto 6,5: la canzone convince sempre di più, si vede che l’artista ha stilato il suo Diario degli errori e ha imparato dagli sbagli del passato. Non sembra più uscito da un talent e nonostante l’età regge il confronto con il Big. Manca solo la barba.

Fiorella Mannoia voto 8,5: Che Sia Benedetta? Fiorella ha fatto un patto col diavolo! Spacca l’Ariston e diventa un incubo da film horror anche per un mostro come Ermal Meta. Non ci sono santi che tengano: Mannoia= applausi. Insidious.

Clementino voto 7: dopo lo scossone del rischio eliminazione, la Iena reagisce e si riprende, guadagna simpatia extra-festival, si salva, porta per la terza volta una canzone nella norma ma la interpreta molto bene. Nulla di ricercato, ma le sue qualità da rapper le ha già dimostrate in passato. Ora si adagia nel clima temperato della serata e si lascia cullare dalle onde di Sanremo. Vacanziero.

Lodovica Comello voto 6,5: alla seconda esecuzione si conferma quello che è, una canzone cuscinetto (non come quella dell’Atzei che è solo cuscino), da piazzare nel mezzo della classifica. Non da eliminare ma nemmeno da vette. Lussemburgo.

Gigi D’Alessio voto 5,5: gli anni di conservatorio si fanno sentire oggi. L’esecuzione è la stessa, lo stile è lo stesso ed è inconfondibile. Regala un copia e incolla della precedente esecuzione. Pdf.

Paola Turci voto 8,5: con il suo completo bianco sembra una stella sul palco dell’Ariston. La performance illumina, coinvolge, non stanca. Si vede che è una dichiarazione a se stessa e ciò la rende davvero autentica. Non si può che darle il massimo. Cometa.

Marco Masini voto 7: meglio. Meglio. Bene, ma non è ancora benissimo. Si è ripreso smentendo le critiche (anche le nostre), recupera alla grande e se le stelle si allineano potrebbe addirittura salire sul podio. Revenant.

Francesco Gabbani voto 8: tutto quello che tocca Gabbani diventa oro, oppure è solo bravo a cucirsi addosso i successi? Amen è diventata una hit dopo Sanremo, Occidentali’s Karma lo è già ora. Com’è possibile che la sappiamo già tutti a memoria? Guru.

Michele Zarrillo voto 7: mano a mano Mani nelle mani” entra nel cuore e si prende il suo share di apprezzamento, ha il suo perché ed è sempre presente nella corsa finale. Potrebbe riservare delle sorprese. Dormiente.

Bianca Atzei voto 6,5: lo sguardo ansioso che lancia alle telecamere prima di esibirsi si traduce in un pianto una volta che la canzone entra nel vivo. E sarà che se suona bene è perché non pensiamo più… Alla semplicità del testo ma stranamente risulta nel complesso più gradevole. Drammatica.

Sergio Sylvestre voto 7: la bravura rende il pezzo decente ma è penalizzato dalla sua stessa particolarità. È qualcosa di completamente nuovo per il panorama italiano e non è certamente Sergio, per quanto dotato, l’uomo che reinventerà un genere. Posto sbagliato al momento sbagliato.

Elodie voto 7: è la sagra delle emozioni stasera, fortuna che Gabbani si è già esibito e ha fatto ballare perché a forza di lacrime il palco è diventato scivoloso. E se i maligni diranno che più che emozione si tratta di metodo Stanislavskij per racimolare voti, noi vogliamo credere che quella voce tremolante sia vera. La tecnica ce l’aveva, la verve mancava. Lasciatemi sognare.

Fabrizio Moro voto 7,5: non ha la tecnica di Ermal, non ha la forza di Fiorella, non ha la carica della Turci, non ha il guizzo di Masini. Ma nessuno è in grado di trasmettere emozioni come fa lui. Non è il più bravo, non è il più interessante, ma è sicuramente il più umano. Vuoi che Moro?

Giusy Ferreri voto 6,5: finalmente si è liberata dai pesi che le impedivano di esprimersi al meglio e si sente. Si rialza: difficile la vittoria, probabile la viralità radiofonica. Vicks Sinex.

Alessio Bernabei voto 5: solita solfa, solita pulizia, solito pezzo, nulla di nuovo sotto il sole. Clone.

Leggi anche le pagelle della prima serata, della seconda e della terza.

 

A cura di www.radioluiss.it Andrea Giachi, 25 anni, specializzando in International Relations; Elena De Santis, 22 anni, studentessa di Scienze Politiche; Edoardo Santarsiero, 20 anni, studente di Politics, Philosophy and Economics; Mira di Chio, 19 anni, studentessa di Politics, Philosophy and Economics; Lorenzo Tawakol, 21 anni, studente di Economia e Management.

 

(Nella foto Francesco Gabbani)