Pubblicato il 18/01/2017, 18:00 | Scritto da Tiziana Leone

Dance Dance Dance, Ballando con le stelle, La Pista: la danza non è uguale per tutti

Dance Dance Dance, Ballando con le stelle, La Pista: la danza non è uguale per tutti
Dance Dance Dance su FoxLife è uno show che non ha bisogno di liti tra giudici per brillare. A differenza di Ballando con le stelle, che lo scorso anno ha dato ampio spazio alle polemiche. In passato Baila, Italian Academy, La pista hanno provato a far ballare il pubblico, ma con risultati poco esaltanti.

Il confronto tra i tanti programmi dedicati alla danza in tv lascia una sola certezza: la danza è per molti, ma non per tutti

Proviamo a mettere in fila Ballando con le stelle, Baila!, La Pista, Italian Academy e Dance Dance Dance. In comune hanno il ballo. E poco altro. Perché mettere Baila!, il programma chiuso su Canale 5 per volontà di un giudice e Dance Dance Dance, lo show in onda il mercoledì su FoxLife, è un po’ come paragonare Sabrina Salerno a Raffaella Carrà. Due mondi opposti, uno durato giusto il tempo di una canzone, l’altro diventato un esempio di come la realtà virtuale possa trasformare quella reale in uno show da grandi numeri e grandi protagonisti. Se Baila! nel 2010 si era distinto per aver copiato spudoratamente Ballando con le stelle, costringendo la sua conduttrice Barbara D’Urso a dichiarare la chiusura anticipata perché la giustizia in Italia a volte funziona, Dance Dance Dance sta lasciando il segno non solo per la maniacale cura di ogni minimo dettaglio, ma anche per la capacità di dare lustro ai suoi stessi protagonisti. Più che ai suoi giudici. Una differenza non banale.

Prendiamo Ballando con le stelle, il programma di Rai 1 inventato da Milly Carlucci più di dieci anni fa: l’anno scorso ha brillato anche e soprattutto per le continue litigate fra giurati, dove un commento tagliente di Selvaggia Lucarelli valeva più di un paso doble di Rita Pavone. Là dove c’è una giuria, striscia sovente l’ormone della litigata, necessario per far alzare il livello di incazzatura tra i concorrenti e di piacere sadico tra il pubblico. Artifici di cui Dance Dance Dance non ha bisogno: bastano le coppie, le loro difficoltà, le prove fin quasi allo sfinimento e un tifo che ha portato Claudia Gerini ai primi gradini del gradimento, oltre a darle una ritrovata visibilità su social network e giornali. Erano in molti ad aspettare la sua esibizione sulle note di Vogue nei panni di Madonna: in effetti la sua sensualità è uno degli elementi portanti di una trasmissione che non scende al compromesso della semplice scollatura fine a se stessa. E che Madonna non sia tipo da tuniche lo sa anche il Papa.

Anche con Italian Academy Rai 2 nel 2009 aveva tentato di “svecchiare” il ballo in tv offrendo ai suoi concorrenti l’opportunità di conquistare un posto in prima fila, seguendo le orme già tracciate da Amici di Maria De Filippi. L’accademia, l’insegnamento, la capacità di imparare di fronte alle telecamere, ai giudici e agli insegnanti: sono questi gli elementi fondamentali di entrambi i talent che hanno fatto della competizione tra giovani promesse, e non di Vip, il loro punto di forza. Ovviamente con le dovute differenze, Italian Academy è durata il tempo di Boys, Amici è andato oltre la Carrà di tutti i talent. Si è invece smarcato da ogni riferimento ai talent La pista, un nome una garanzia. Di fuga. Del pubblico. Condotto da Flavio Insinna su Rai 1 per una sola stagione, il programma vedeva contrapposte due squadre popolatissime di giovani ballerini. Due folle oceaniche guidate da un capo-popolo famoso, senza gara, né televoto, servito giusto per capire che il ballo è per molti, ma non per tutti.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto il cast di Dance Dance Dance)