Pubblicato il 18/01/2017, 12:35 | Scritto da La Redazione
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Vasco Rossi abbandona TicketOne per il bagarinaggio

TicketOne: “Ma è impossibile combattere il bagarinaggio”

Rassegna stampa: La Stampa, di Luca Dondoni.

“I rivenditori a prezzi maggiorati ci sono sempre stati e sempre ci saranno”.

La Siae presenta un ricorso d’urgenza al tribunale civile di Roma per tutelare i diritti dei propri associati e dei consumatori che si ritrovano a pagare per i prossimi concerti degli U2 anche fino a dieci volte in più i biglietti sul mercato parallelo e Stefano Lionetti, amministratore delegato di TicketOne (che ha l’incarico da Live Nation di distribuirne i biglietti), vuole dire la sua: «Abbiamo cancellato circa duecento ordini sospetti dei circa ottocento tagliandi che sarebbero potuti finire nei circuiti paralleli, ma so che alla fine il secondary vincerà ancora una volta e ci ritroveremo persone che entreranno allo stadio di Roma con tagliandi che avranno pagato due, tre o anche quattro volte il prezzo al botteghino. Per dirla tutta vorrei ricordare una cosa. Il bagarinaggio è antico quanto la prostituzione poiché già davanti al Colosseo c’erano i bagarini e sono certo che ci saranno sempre».

Tanto rumore per nulla? Al telefono il numero uno di F&P Group Ferdinando Salzano, che dopo il bailamme su Live Nation aveva guidato la cordata dei promoter contrari al secondary ticketing, dice: «Non la penso così. Il rumore è servito, eccome. Con l’interesse della stampa, la gente ha capito che alimentare il “secondary ticketing” significa dare i propri soldi ai bagarini. C’è poi una maggior consapevolezza delle istituzioni che hanno cominciato a muoversi e a pensare a una legge ad hoc. Tutto questo è il risultato di un “rumore” che ha rotto il silenzio e per anni ha permesso al virus di diventare una piaga». Lionetti invece non è così entusiasta: «È vero, è stato fatto tanto rumore per nulla. Anche se lo scenario che si sta delineando è diverso da quello del passato. Una volta noi distributori avevamo rapporti solo con i promoter mentre ora si deve avere a che fare anche con gli artisti. Quello che è successo tra noi e Vasco Rossi la dice lunga. Siamo colpiti dalla scelta di Vasco perché ci ha abbandonati per affidarsi a Best Union quando, per bocca dell’avvocato Vittorio Costa che gestisce i suoi interessi, sembrava volesse valutare la nostra posizione rispetto a ciò che è successo dopo il servizio de Le Iene che ha sollevato il trambusto su Live Nation. Sono proprio curioso di vedere se i tagliandi messi in vendita per i concerti di Vasco non andranno sul secondary ticketing anche se sono convinto del contrario. I siti di bagarinaggio on line hanno già pronto l’evento e quando sarà il momento giusto metteranno in vendita anche i ticket del Blasco».

Comunque dalla lettera aperta al rocker che TicketOne ha pubblicato ieri sembra non l’abbiano presa bene: hanno usato i titoli di alcune sue canzoni per chiedergli di ripensarci. «E non lo ha fatto, ma lo sapevamo. E poi noi siamo buoni perché volendo fare i precisi non è detto che in questa scelta di abbandonare TicketOne non ci siano i presupposti per una violazione dell’esclusiva. Stiamo facendo delle valutazioni e chi vivrà…».

 

(Nella foto Vasco Rossi)