Pubblicato il 01/12/2016, 17:02 | Scritto da Andrea Amato

Francesco – Il Papa della gente: ora anche Mediaset ha la sua fiction internazionale

Francesco – Il Papa della gente: ora anche Mediaset ha la sua fiction internazionale
Il 7 e l’8 dicembre su Canale 5 andrà in onda la miniserie dedicata alla vita di Jorge Bergoglio, prima del Pontificato, prodotta da Taodue e diretta da Daniele Luchetti. È un ottimo momento per la serialità italiana.

La serie sarà distribuita nel mondo da Netflix

La concorrenza fa bene a tutti. Sarà anche un luogo comune, ma negli ultimi anni il sistema audiovisivo italiano ha fatto passi da gigante, proprio grazie alla forte competizione interna. Se prima i nostri prodotti seriali erano di un provincialismo angosciante, oggi esportiamo titoli di grande successo e di ottima confezione. A fare da apripista Sky con Gomorra e poi con The Young Pope, quest’autunno la Rai con I Medici e il 7 e l’8 dicembre (dieci giorni prima dell’80esimo compleanno del Papa) Mediaset con Francesco – Il Papa della gente, la prima serie sulla vita di Jorge Bergoglio, prima dell’ascesa al Pontificato. Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi e diretta da Daniele Luchetti (per la prima volta impegnato in un progetto televisivo), la serie è già stata venduta a Netflix per la distribuzione mondiale in streaming. Eccezion fatta per l’Europa. Perché? Scopritelo dalle parole di Piersilvio Berlusconi (leggi qui).

Leviamoci subito il dente: non pensate di fare un paragone con The Young Pope di Paolo Sorrentino, andato in onda su Sky Atlantic, perché si tratta di due operazioni agli antipodi. Quella di Canale 5 è una biopic scritta grazie alle molte testimonianze dirette raccolte dal regista in Argentina e dallo scrittore Martin Salinas. Con 151 personaggi, per lo più interpretati da attori argentini (capitanati dagli attori che interpretano Bergoglio, ovvero Rodrigo De La Serna e Sergio Hernández), Luchetti ha realizzato prima un film (distribuito in 40 Paesi) e oggi una serie da 200 minuti, iniziando a lavorare a marzo 2013, subito dopo l’elezione di Papa Francesco. Rispetto al film, nelle sale l’anno scorso, la serie ha molti più avvenimenti raccontati e un montaggio ovviamente diverso, che inevitabilmente cambia la narrazione. Noi abbiamo visto i primi 100 minuti e c’è da dire che è davvero ben fatta, perfettamente centrata per la tv generalista italiana e pronta a spiccare il volo internazionalmente: «Dopo 25 anni era arrivato il momento di uscire dall’Italia», ha dichiarato con orgoglio Pietro Valsecchi. E i numeri giustificano il tutto: 15 milioni di dollari di investimento, 16 settimane di riprese tra Italia, Argentina e Germania, 3mila comparse impiegate.

Si parte dalla vocazione di Bergoglio, ragazzo peronista degli anni Cinquanta, passando per la dittatura militare argentina, per cui ha ricevuto molte accuse di connivenza, arrivando all’esilio in Germania negli anni Ottanta, fino all’elezione a Papa il 13 marzo 2013. Un debutto televisivo importante per un regista che si dichiara laico: «Questo non è un film religioso, ma racconta un personaggio che crede. E nel raccontarlo sono stato dalla sua parte, cercando di mettere assieme gli indizi, scrutando il suo volto durante omelie e interviste di “prima” della sua elezione, e infine cercando di rispettare soprattutto le leggi del raccontare, che impone assieme al rispetto della verità il rispetto per il narrare». E a chi gli chiede se dopo aver girato quest’opera ha cambiato idea sulla religione, Luchetti risponde: «Ora credo di più alla gente che crede».

 

Twitter@andreaaamato

 

(Nella foto una scena di Francesco – Il Papa della gente)